Tornano a intervenire nuovamente sull’ospedale Serristori di Figline i Cobas dell’Asl Toscana Centro. I rappresentanti del sindacato di base si rivolgono direttamente al sindaco e all’amministrazione comunale, sollecitando in una nota che si faccia qualcosa per smuovere quella che di fatto ad ora è una situazione di stallo, ripristinando così l’attività H24 del pronto soccorso, le sale operatorie per dodici ore al giorno e il reparto di chirurgia generale del presidio ospedaliero figlinese.
“Il 21 febbraio 2022 – spiegano i Cobas- preoccupati per lo stato avanzato di abbandono e depotenziamento dell’Ospedale Serristori, per la continua politica di esternalizzazione di attività e servizi al privato e al cosiddetto privato sociale, abbiamo invitato la Sindaca Mugnai come capofila dei Comuni del Valdarno Fiorentino, la Giunta e la ritrovata ‘maggioranza’ del Comune di Figline Incisa ad attivarsi concretamente con la Regione Toscana e l’Azienda Sanitaria per dare attuazione a quanto approvato dal Consiglio Comunale sull’apertura di ‘….un tavolo di programmazione politico sanitaria che tenga conto dell’esigenze del territorio con il ripristino del Pronto Soccorso H24 e la conferma del Serristori come un ospedale di base’. Nonostante il quadro desolante in cui si trovano ospedale, distretti e territorio, si sono volutamente scordati non solo di aprire il tavolo di confronto con l’Assessore regionale Bezzini ma non hanno neppure rispettato gli impegni solennemente da loro stessi annunciati di mobilitazione pubblica contro lo smantellamento e sfascio del Serristori. Un’incoerenza politica ed istituzionale e un immobilismo allarmante, inaccettabile per non dire pericoloso”.
“Eppure- aggiungono i Cobas- si parla di riapertura del PS H24, di riapertura dell’area critica (dove recentemente è stato nominato appositamente un Direttore di Anestesia), del rafforzamento del 118 territoriale e dell’intera rete emergenziale, compresa l’attivazione in continuità della Guardia Medica, l’assistenza sanitaria e la presa in carico in sicurezza dei cittadini valdarnesi in loco e non sballottati da una provincia all’altra, l’eliminazione delle lunghe liste di attesa, la riattivazione in pieno della Pediatria e dell’Ortopedia, nonché del potenziamento dei servizi di diagnostica e analitica strumentale, l’apertura del reparto di chirurgia e l’attivazione delle sale operatorie a tutt’oggi chiuse o sottoutilizzate. Ma l’azienda sanitaria non si era impegnata a riaprire il 1° di marzo 2022 le sale operatorie e il reparto di chirurgia? Non aveva l’azienda predisposto un ‘nuovo’staff della direzione sanitaria compreso il famoso direttore di anestesia? Allo smantellamento e alla crescente precarizzazione del presidio ospedaliero Serristori- terminano i Cobas- non si può rispondere con l’ennesimo comunicato stampa di ripristino di un servizio ai minimi termini, vedi l’odontoiatra, né con la distribuzione di poltrone a dirigenti di comprovata fede”.
“Senza alcuna esitazione – conclude la nota – pretendiamo non solo come Cobas: la riapertura dell’attività piena e totale delle sale operatorie H12, la riapertura H24 del reparto di Chirurgia Generale che non può essere surrogato da una Day Surgery per interventi chirurgici ambulatoriali a pagamento, la riapertura del Pronto soccorso H24. Alla Sindaca Mugnai e alla sua maggioranza l’invito a non giocare sulla salute, poiché la loro annunciata mobilitazione pubblica per coprire le loro manchevolezze potrebbe ritorcersi contro loro stessi, complici dell’attuale depotenziamento che come Cobas non accetteremo mai”.