“Serve un cambio di passo e di governance nell’Azienda sanitaria”. È questa la dura presa di posizione dei sindaci del Valdarno fiorentino, Giulia Mugnai (Figline e Incisa Valdarno), Cristiano Benucci (Reggello) e Daniele Lorenzini (Rignano sull’Arno), che dopo aver richiesto in più occasioni chiarimenti sulle scelte organizzative riferite all’Ospedale Serristori si rivolgono direttamente alla Regione Toscana per richiedere la sostituzione dei vertici aziendali. È di oggi, infatti, la lettera che i tre irimi cittadini hanno indirizzato al presidente Rossi e all’assessore Saccardi, per ribadire il loro disappunto nei confronti di scelte aziendali che “non condividiamo né accettiamo nella maniera più assoluta e che contestiamo duramente”, si legge nella lettera congiunta.
“Le continue, incomprensibili ed estemporanee scelte organizzative dell’Azienda Sanitaria, portate avanti non solo nell’ultimo periodo ma anche negli anni passati, non solo ci trovano completamente in disaccordo ma stanno comportando un depotenziamento del nostro presidio ospedaliero, che ora rischia addirittura il declassamento – continuano i sindaci -. L’attuale gestione ha dimostrato di portare avanti una strategia che ha lentamente indebolito il nostro presidio, senza dare applicazione ai Patti territoriali, da noi sottoscritti, e senza garantire un ospedale rinnovato e capace di tutelare la salute dei nostri concittadini. Un cambio profondo di passo non è più rinviabile”.
Tale lettera, inoltre, serve a presentare un documento congiunto, redatto in accordo con le associazioni che gravitano da anni intorno all’Ospedale Serristori e che svolgono attività nel settore sociosanitario territoriale. Si tratta di Avis, Avo, Calcit, Circolo Fanin, Comitato Salvare il Serristori, Croce Azzurra, Croce Rossa, Fratres, Il Sorriso di Enrico, Insieme per il Serristori e Misericordia, incontrati dal sindaco di Figline e Incisa Mugnai e dall’assessore Cellai nei giorni scorsi proprio per concordare i contenuti di questo documento, sottoscritto anche da Benucci e Lorenzini. Il documento fotografa la situazione attuale del Serristori e, in particolare, elenca i servizi e i reparti attualmente depotenziati o dismessi, sottolineando la necessità e l’urgenza di investire sul personale e sulla struttura per garantire la presenza, sul territorio, di un presidio idoneo a rispondere ai bisogni socioassistenziali dei cittadini.