Ancora truffe online. Negli ultimi giorni sono stati due gli episodi smascherati dai carabinieri valdarnesi, uno risolto dai militari della stazione di Loro Ciuffenna riguardante una fornitura farlocca di pellet venduta su un portale web e l’altro dai colleghi della stazione di Montevarchi, che hanno individuato l’autore di un raggiro tramite “phishing”, tecnica che consente ai truffatori di impossessarsi delle credenziali home-banking delle vittime.
Nel primo caso vittima della truffa è stato un 55enne di Loro, che navigando sul web si era imbattuto in un’offerta particolarmente interessante riguardo una fornitura di pellet, pubblicata da un commerciante della provincia di Caserta che proponeva una grande partita del prodotto ad un prezzo inferiore quasi della metà rispetto alle cifre attuali del mercato. Convinto dell’affare, il malcapitato si è visto chiedere a titolo di acconto 760 euro, somma che lo stesso ha immediatamente provveduto a pagare tramite bonifico. Come purtroppo talvolta accade, a seguito del pagamento non è mai conseguito l’invio della fornitura e il 55enne, capito di essere stato truffato, si è rivolto ai carabinieri loresi che tramite accertamenti elettronici e bancari sono riusciti a ricostruire il circuito truffaldino risalendo all’identità del colpevole cioè una donna della provincia di Caserta, gravata da svariati precedenti, che è stata denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo per truffa online.
Un destino simile è toccato a un 30enne di Avellino, un vero e proprio professionista del “phishing” ovvero una tecnica di frode incentrata sull’inoltro di email contenenti il logo di un istituto di credito con le quali alle ignari vittime viene richiesto di fornire dati sensibili. Nel caso specifico ad essere raggirato è stato uno studente di Montevarchi di 25 anni che. tramite posta elettronica ha ricevuto un link malevolo che lo invitava ad aprirlo per collegarsi ai servizi online della banca. In realtà, ciò a cui ha fatto accesso altro non era che un sito “parallelo”, una sorta di clone dell’istituto bancario, nel quale riversano le proprie informazioni più riservate, consegnandole di fatto al truffatore dall’altro lato dello schermo che in questo modo nelle ore successive ha iniziato a predisporre in proprio favore circa una decina di bonifici per un totale di 2700 euro. Gli investigatori dell’Arma, raccolta la denuncia della vittima, sono riusciti così a risalire all’identità del 30enne avellinese, denunciato alla Procura della Repubblica.