Visita a Faella questo pomeriggio da parte dell’assessore regionale all’ambiente Monia Monni, passata a monitorare l’andamento dei lavori per la messa in sicurezza idraulica nella frazione di Castelfranco Piandiscò. L’intervento sul primo lotto, quello che riguarda la cassa di espansione sul torrente di Rantigioni, è ormai quasi giunto al termine, si tratta di una questione di poche settimane – entro novembre – prima che l’opera possa considerarsi definitivamente conclusa. Si tratta di lavori dall’importo complessivo di 1 milione e 300mila euro che hanno consentito la realizzazione di una serie di invasi che, in caso di straripamento del torrente, conterranno l’esondazione dell’acqua, rallentandone il corso ed evitando così episodi di allagamento per il centro abitato faellese sottostante.
Il Rantigioni, infatti, negli anni passati è stato la causa del verificarsi di numerosi e frequenti episodi alluvionali che hanno interessato Faella – ultimo e rilevante fu l’alluvione del 2013 che ha coinvolto oltre 200 nuclei familiari con gravi danni alle abitazioni e disagi a persone e attività pubbliche e produttive – rappresentando finora la principale fonte di rischio idrogeologico presente sul territorio dell’Unione dei Comuni del Pratomagno. Ad accompagnare Monni nella sua visita, insieme all’ingegnere regionale del settore Giovanni Massini, c’erano il sindaco di Castelfranco Piandiscò e presidente dell’Unione dei Comuni del Pratomagno Enzo Cacioli, il responsabile unico del progetto Sione Frosini, il progettista Giacomo Gazzini, tecnici e altri rappresentanti dell’amministrazione comunale.
“Per accertare il livello di rischio allo stato attuale è stata condotta un’analisi idrologica, sulla base degli input pluviometrici ricavati dalle mappe delle curve di possibilità pluviometrica per i diversi tempi di ritorno disponibili sul sito della Regione Toscana, prodotte nell’ambito dell’Accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Università di Firenze – spiega l’ingegner Simone Frosini dell’Unione dei Comuni del Pratomagno – Con i dati ricavati dal rilievo topografico eseguito a supporto del progetto preliminare, è stata implementata una modellistica idraulica dalla quale si evince una marcata insufficienza idraulica del reticolo idraulico oggetto di intervento già per bassi tempi di ritorno”.
“Le criticità idrauliche riscontrate sono principalmente dovute alla presenza di numerose strutture puntuali (attraversamenti carrabili per l’accesso a proprietà private) che interferiscono con il regime idraulico; tutto il reticolo idraulico si presenta con repentini cambi di sezione, che danno origine a brusche variazioni della velocità della corrente con conseguente formazione di depositi ed erosioni di materiale d’alveo. La situazione attuale è ulteriormente aggravata dalla presenza del tratto tombato urbano che risulta fortemente inefficiente e con una capacità di deflusso delle tubazioni in opera molto inferiore ai valori di piena attesi. Per migliorare l’officiosità idraulica del reticolo di interesse sono stati previsti una serie di interventi, puntuali e diffusi, sul Fosso di Rantigioni e sul suo affluente di destra, finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico riscontrato” conclude Frosini.
Anche l’abitato di Vaggio è stato interessato da vari episodi alluvionali, il principale dei quali nell’ottobre 2013 ha causato significativi danni alla zona industriale e residenziale a seguito dell’insufficienza idraulica del tratto terminale di un fosso collinare/campestre, che attraversa – tombato – la zona edificata. Il tratto in tombamento, realizzato in epoca remota, prima dell’evento alluvionale ha generalmente svolto il suo compito di far confluire le acque collinari fino al Torrente Resco, sottoattraversando l’abitato. Solo in qualche occasione ha indotto modesti fenomeni di allagamento circoscritti all’area agricola circostante l’imbocco.
“Precedentemente all’intervento in oggetto, il Comune di Castelfranco Piandiscò aveva già realizzato uno scatolare della lunghezza di circa 80 m delle dimensioni di 100×180(h) cm e pendenza di circa il 4% lungo il tratto di valle del corso d’acqua con immissione finale nel Resco Simontano, in un primo stralcio progettuale, ben efficace. Con il secondo stralcio si è realizzato l’allungamento verso monte di tale scatolare, per altri 30 m, la deviazione del corso d’acqua che si immette attualmente nello scatolare, che scorrerà parallelamente allo stato attuale, ma più a destra di circa 15 m, la deviazione di un altro corso d’acqua parallelo al precedente, che attualmente scorre nei pressi di via Catania, e la creazione di una confluenza tra i due, con successiva immissione nello scatolare stesso, fino allo sbocco nel Torrente Resco Simontano e la posa in opera di altri scatolari prefabbricati di attraversamento di strade bianche per l’accesso alle varie proprietà, tra cui uno di 180×180 cm e un altro di 160×160 cm.” commenta il Responsabile del Centro Comunale di Protezione Civile geom. Andrea Sordi
“Siamo molto soddisfatti dall’Unione dei Comuni del Pratomagno sul territorio del Comune di Castelfranco Piandiscò perché rappresentano un’opera fondamentale per la riduzione del rischio idraulico, singergica per il contesto ambientale in cui si inserisce e con l’attività che sta svolgendo questa comunità nella mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici sia per quanto riguarda gli interventi di prevenzione come questi sia per quanto riguarda l’attività durante l’emergenza con il lavoro che viene svolto a livello di protezione civile e di centro intercomunale di Protezione Civile – commenta l’ingegner Giovanni Massini.
“È un lavoro innovativo, sono molto soddisfatta e mi ha fatto piacere poter venire a vedere l’opera di persona perché in pochissimo tempo è stato realizzato un intervento non semplicissimo – commenta l’Assessore Regionale all’Ambiente Monia Monni – Quando vengono stanziati soldi pubblici è sempre bene accertarsi come vengono spesi, e quando vengono spesi con questa capacità e con questa velocità la Regione è anche più disposta a finanziare i lotti successivi infatti il Sindaco ci ha subito proposto di finanziare anche il secondo e terzo lotto portando a casa una disponibilità. Un investimento per prevenire oggi vuol dire anche combattere i cambiamenti climatici la Regione è molto impegnata su questo fronte, stiamo realizzando il Piano per la transizione ecologica che prevede anche il Piano per la transizione energetica che avrà un impatto molto forte sul territorio e lo faremo condividendo tutti i passaggi con la popolazione.”
“Nel ringraziare la Regione Toscana per aver contribuito alla realizzazione di interventi di elevata complessità tecnico-scientifica e di rilevanza storica per la sicurezza delle popolazioni di Faella e Vaggio, esprimo anche nome della Giunta comunale e dell’intera Amministrazione la mia personale gratitudine ai professionisti dello Studio ‘Hydrogeo’, alle maestranze per l’alta professionalità ed efficienza nell’esecuzione dei lavori a regola d’arte e a tutto il personale delle nostre Amministrazioni. Un saluto ai nostri cittadini in attesa di poter inaugurare ufficialmente le opere in occasione della loro conclusione – queste le parole del sindaco Enzo Cacioli – consapevoli che il cammino versi una piena messa in sicurezza dei territori è ancora aperto ad ulteriori traguardi che la Regione e il Governo sapranno certamente aiutarci a raggiungere”.