“Oltre cento famiglie subiscono una scelta presa nel silenzio politico pre-elettorale, senza essere state coinvolte”. Commenta così Enrico Buoncompagni, capogruppo del movimento civico Fare Ora per Figline e Incisa, la decisione da parte dell’amministrazione comunale di spostare gli alunni della scuola primaria della frazione della Massa alla Francesco Petrarca di Incisa.
“In questi giorni – afferma Buoncompagni – sono stato contattato da molti genitori le cui figlie e figli frequentano la scuola primaria La Massa, per manifestare la loro contrarietà verso una decisione politica, presa prima delle elezioni, ma resa nota soltanto in questi giorni dalla Giunta, che avrà enormi impatti sull’offerta scolastica e sulla quotidianità di molte famiglie”.
“Circa 100 bambini delle attuali classi della primaria presenti alla Massa saranno infatti spostati nella Scuola Francesco Petrarca di Incisa che vedrà, a parità di spazi, raddoppiati gli alunni, che saranno oltre 200 dai circa 100 attuali – spiega Buoncompagni – Da una prima valutazione degli spazi, risulterebbe che il plesso di Incisa potrebbe ricevere tali alunni solo rinunciando alle aule didattiche e laboratoriali, subendo così una profonda modifica dell’attuale offerta. Quindi a fronte di un raddoppiamento degli alunni, il plesso avrebbe un dimezzamento degli spazi attualmente in uso. Tutto ciò poteva essere evitato semplicemente scegliendo di creare nuovi posti nido ampliando le strutture d’infanzia già presenti nel Comune, una scelta compatibile con il finanziamento ottenuto. Appare soprattutto molto grave che una scelta così importante sia stata scoperta dai genitori, dagli alunni e dagli insegnanti solo in questi giorni, senza che vi sia stato alcun preventivo loro coinvolgimento in questi mesi”.
“Martedì in Consiglio Comunale – conclude Buoncompagni – chiederemo al sindaco chiarimenti sulla vicenda. Invito i genitori ad essere presenti così da poter ricevere direttamente dal primo cittadino le dovute, anche se tardive risposte, su quali siano le ragioni di buon governo che hanno motivato la decisione e perché non è stata comunicata ai genitori e agli insegnanti fino ad ora”.