Prosegue l’attività di contrasto ai cosiddetti reati predatori da parte dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno. Poco meno di due mesi fa, il Nucleo Operativo e Radiomobile di Corso Italia aveva portato a termine l’operazione denominata “Driver”, che aveva ha permesso di disarticolare un gruppo criminale dedito ai furti di autovetture di lusso in tutto il centro Italia. Il colpo che ha dato il via alle indagini è avvenuto lo scorso dicembre a Faella, dove dall’interno dello stabilimento di una pelletteria era stato trafugato un Range Rover Sport dal valore di circa 70mila euro a bordo del quale i malfattori si erano poi dati alla fuga verso le colline del Chianti.
Nel giro di pochi mesi i carabinieri hanno appurato come si trovassero davanti a un vero e proprio gruppo organizzato di professionisti, muniti di apparecchiature sofisticate per inibire i segnali radio e gps. La svolta nelle indagini è arrivata una volta individuata l’autovettura utilizzata dai malfattori per recarsi sul luogo del delitto, e per allontanarsene una volta trafugata l’autovettura presa di mira. Da lì sono seguiti i successivi accertamenti che hanno portato ad assemblare un granitico quadro indiziario, sulla scorta del quale il Gip di Arezzo emise due provvedimenti di obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti di due dei principali indagati, residenti nel basso Lazio.
L’attenzione dell’Arma, però, non è venuta meno, e nei mesi seguenti sono state documentate diverse violazioni delle misure cautelari imposte, in particolare da parte di un indagato, il quale sostanzialmente non aveva mai sospeso la propria condotta criminale, proseguendo a delinquere proprio in Toscana. Da ultimo, pochi giorni fa, l’uomo è stato controllato dai carabinieri nei pressi di Siena, a bordo di un carro attrezzi, sul cui carrello era stato posizionato proprio un veicolo Land Rover Range Rover, risultato rubato poche ore prima da un concessionario di Empoli. Nell’occasione, l’uomo è stato deferito in stato di libertà per ricettazione, e, al contempo, è stata vagliata dal Gip di Arezzo la posizione sotto il profilo cautelare. Di fronte all’ennesima violazione delle prescrizioni imposte, e alla gravità delle medesime – sostanziatesi nella reiterazione del reato – non vi è stato che emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo, arrestato in queste ultimissime ore dal Nucleo Operativo e Radiomobile di San Giovanni Valdarno con la collaborazione dei colleghi di Ardea a Roma, è stato ristretto presso il carcere di Arezzo.