Un paio di scarpe rosse e un tatuaggio sulla mano. Sono questi gli elementi emersi dalle indagini che hanno permesso ai carabinieri di individuare e arrestare il presunto omicida di Joel Ramirez Seipio all’alba di domenica 1 ottobre. Si tratta di Pavel Braulio Martinez Mesa, dominicano di 33 anni abitante a Perugia. Operaio in un’azienda di confezionamento per alimenti, l’uomo ha alle spalle diversi precedenti per rissa, rapina e estorsione. Al momento i capi di imputazione a suo carico sono omicidio volontario e rissa in concorso, l’episodio ha visto inoltre coinvolte oltre una ventina di persone, alcune già identificate. Le indagini dei carabinieri proseguono per accertare ulteriori responsabilità all’episodio, mentre il locale è stato posto sotto sequestro.
Una rissa che, come spiegato stamattina dal comandante provinciale dei carabinieri di Arezzo Claudio Rubertà, il comandante della compagnia di San Giovanni Valdarno Tommaso Forziati e dal comandante del reparto operativo di Arezzo Paolo Minutoli, si è rivelata particolarmente cruenta, degenerata da uno screzio per futili motivi tra un uomo e una donna all’interno del locale El Angel, a Terranuova Bracciolini, iniziato intorno alle 2 e mezzo, le 3 del mattino. Nel corso della serata, un evento particolare con un famoso cantante dominicano che ha attirato pubblico da diverse parti del centro Italia, le scintille non si sono affievolite anzi, il diverbio animoso è degenerato in una rissa che poi è arrivata a coinvolgere più di una ventina di persone che si sono lanciati bicchieri, sgabelli e narghilé.
Le telecamere hanno permesso di individuare il momento in cui due uomini, uno con in mano un bastone, sono usciti dal locale per andare sul retro seguiti dalla vittima che cercava di colpirli con uno sgabello intorno alle 6:45, le 7 del mattino. Fermato da un conoscente, in quel momento Joel è stato colpito da distanza ravvicinata – circa due metri – dal violento lancio di un narghilé di vetro a forma di teschio che lo ha ferito alla gola con la sua parte finale, recidendo giugulare e carotide, come confermato dall’autopsia. Dalla visione delle immagini delle telecamere i carabinieri sono riusciti a stringere il cerchio su due possibili colpevoli. Successivamente i militari dell’Arma hanno perquisito la casa della compagna e l’abitazione di uno dei sospettati, ritrovando il paio di scarpe rosse che hanno così confermato l’ipotesi investigativa dei carabinieri. Attraverso la visione delle telecamere, indagini sul posto e l’escussione di alcuni testimoni, i carabinieri hanno raccolto gli elementi necessari che hanno permesso alla pm Francesca Eva di rimettere insieme i pezzi per emettere lo scorso venerdì un’ordinanza di custodia cautelare, confermata poi dal gip Claudio Lara, nei confronti del 33enne, tradotto al carcere di Arezzo.
“È stata una rissa molto violenta, che ha coinvolto più persone – spiega il comandante dei carabinieri del provinciale di Arezzo, Claudio Rubertà – Degenerata con il lancio di bicchieri, sgabelli e narghilé usati per colpirsi. Dalle telecamere si è capito che chi avrebbe potuto potenzialmente aver effettuato il lancio del narghilé che ha ferito la vittima aveva un tatuaggio su una mano, un bracciale e delle scarpe rosse. Durante la perquisizione nell’abitazione del sospettato, tatuato, abbiamo rinvenuto queste scarpe che hanno suffragato così l’ipotesi investigativa. L’indagato, sapendo di essere cercato dai carabinieri, si è poi presentato dai carabinieri di Perugia, nella notte è stato sentito e durante l’interrogatorio ha reso delle dichiarazioni convergenti con quello che stavamo accertando”. Anche i social network hanno assunto un ruolo importante nella vicenda, sia per quanto riguarda i partecipanti alla rissa che per le dichiarazioni rilasciate dai familiari di Joel Ramirez Seipio, che hanno chiesto di mantenere i toni calmi su quanto accaduto e chiedendo collaborazione per individuare il colpevole. “Sui social c’è stato una specie di tam tam – aggiunge Rubertà – e inizialmente l’omicidio era stato addebitato a una persona che poi è risultata completamente estranea all’omicidio. Il presunto omicida invece ha diversi precedenti per rissa, rapina e estorsione. Ci saranno sicuramente sviluppi sulla vicenda, in quanto ci sono già identificati per la rissa e ce ne saranno altri”.