È firmata da Alberto Tassinari, sociologo e studioso della condizione socioeconomica degli anziani, e pubblicata da Florence Art edizioni la ricerca “Gli anziani nei comuni del Valdarno Fiorentino”, commissionata da Spi-Cgil Valdarno Fiorentino con il contributo dei Comuni di Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno. Si tratta di un’analisi per conoscere più da vicino la condizione degli anziani che vivono sul territorio, nell’ottica di rilevare i loro bisogni e fornire alle Amministrazioni comunali di riferimento dati e informazioni da utilizzare per l’elaborazione di progetti e politiche sociali ad hoc.
La ricerca è stata portata avanti grazie alla somministrazione di interviste su un campione di circa 200 residenti del Valdarno fiorentino, che sono state realizzate grazie al supporto delle associazioni del Valdarno fiorentino e che hanno permesso di evidenziare similitudini e differenze tra i tre Comuni, sia in termini di progetti attivi sia di contesto di riferimento.
Tanti gli spunti interessanti e i bisogni emersi dallo studio della situazione a Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno: dal tema dell’invecchiamento della popolazione all’autosufficienza degli anziani, dal loro isolamento alla necessità di creare occasioni di incontro, svago e socialità, dalla solitudine alle soluzioni innovative per l’abitare (co-housing), dalla tutela dei cittadini non autosufficienti ai relativi costi di servizi di cura, a domicilio (con il supporto di badanti, assistenti familiari o parenti) oppure in residenze socio-assistenziali. Inoltre, oltre a sottolineare similitudini e differenze di progettualità già in essere o in fase di attivazione nei tre Comuni oggetto di studio, la ricerca evidenzia che uno dei principali limiti alla possibilità di intervento da parte delle Amministrazioni comunali sta nella possibilità o meno di intercettare i soggetti più fragili e maggiormente bisognosi di supporto e o di assistenza. Tre le principali motivazioni della mancanza di contatto tra Comuni e persone fragili: i soggetti in questione non sanno a chi rivolgersi, non conoscono i servizi attivi sul proprio territorio oppure si vergognano a chiedere aiuto. Ulteriori dettagli sulla ricerca saranno forniti il 26 febbraio, a partire dalle 15, in occasione della presentazione online del volume di recente pubblicazione.
Quanto alle similitudini in termini di politiche sociali già attive, in tutti e tre i comuni sono già in essere: servizi di assistenza continua a persone non autosufficienti, che vengono attivati anche grazie all’esistenza del “Punto Insieme” presso i municipi; progetti che offrono occasioni di socializzazione, in collaborazione con il terzo settore (per es. Vacanze Anziani, trasporto sociale, orti sociali); inserimenti socioterapeutici presso strutture residenziali, di cui c’è sempre più richiesta perché considerata, dalle famiglie di riferimento, come soluzione meno impegnativa sia dal punto di vista sociale che economico; progetto Pronto Badante, per informazioni sul servizio regionale dedicato all’attivazione di percorsi socio-assistenziali e all’erogazione di sostegno economico per l’assunzione di assistenti familiari o badanti; l’adesione alla Società della Saluta, ri-fondata a gennaio 2021 per la gestione e la programmazione integrata dei servizi sociosanitari territoriali; i centri diurni, per la socializzazione e la cura dei soggetti fragili.
Inoltre, ciascun ente si avvale della collaborazione delle realtà associative territoriali per attivare progetti improntati sulla socializzazione e sulla “vita attiva” degli over 65 oppure per il supporto alle famiglie nella loro cura. Tra i progetti più significativi, riportati nella parte conclusiva della ricerca, si segnalano: lo Sportello Badanti di Figline e Incisa Valdarno (che favorisce l’incontro tra domanda e offerta di badanti/assistenti familiari sul territorio, anche attingendo ad un apposito elenco pubblico con personale adeguatamente formato); i mini appartamenti per anziani autosufficienti sia a Incisa che a Rignano; il laboratorio teatrale per giovani, anziani e disabili di Reggello; le “sentinelle del disagio” di Rignano, che consiste nel passaggio informativo tra medici di base e personale comunale per monitorare situazioni particolarmente critiche; il “Chiama il bus” di Reggello, per chi ha difficoltà di spostamento e trasporto.
“È importante avere a disposizione dati così recenti e puntuali sulla situazione sociodemografica del nostro territorio, perché fotografano la situazione reale del nostro territorio e ci consentono di lavorare sui reali bisogni dei nostri cittadini – spiegano i sindaci Giulia Mugnai (Figline e Incisa Valdarno) e Piero Giunti (Reggello) e l’assessore alle Politiche sociali Sonia Tinuti (Rignano sull’Arno) -. Inoltre, porre l’accento sulle buone prassi dei vicini ci offre un valido strumento di azione, da condividere e da riproporre in contesti in cui si evidenziano criticità simili. Infatti, anche se in tutti e tre i Comuni del Valdarno fiorentino la partenza di nuove progettualità è stata bloccata dall’attuale situazione pandemica, è importante condividere spunti e idee per promuovere la socializzazione, combattere il disagio socioeconomico ed evitare solitudine ed isolamento, trovando forme innovative per agire anche durante l’emergenza sanitaria e per potenziare i servizi in presenza, appena la situazione si normalizzerà. Grazie, quindi, alla Spi Cgil che, come sempre, con spirito costruttivo ci ha coinvolti nella realizzazione di questo validissimo strumento di ricerca, che ci sarà utile come base di partenza per costruire e condividere nuove progettualità”.