Estinto il procedimento di concordato, con la decisione sullo stato di insolvenza della società che passa al Tribunale di Milano e infine dichiarata inammissibile la presentazione di un ultimo accordo pervenuto da una società veicolo di McLaren Greybull a due soci Fimer. È questo l’esito del decreto emesso dal Tribunale di Arezzo in merito all’udienza della vertenza Fimer di due giorni fa. Nelle dieci pagine del documento, sottoscritto dal presidente del collegio Federico Pani, vengono ripercorsi i fatti degli ultimi mesi e chiarite le motivazioni che hanno portato a questa decisione.
Nella prima parte del decreto si riassume passo per passo le fasi che hanno portato dalla presentazione del piano concordatario (luglio-settembre 2022) fino ai primi due nomi degli investitori interessati (il fondo d’investimento Clementy e quello di Greybull McLaren). Ottemperando alla disposizione del 31 marzo, Fimer comunica al Tribunale di “aver accettato l’offerta vincolante di McLaren/Greybull”. “Nell’informativa – emerge dal decreto odierno – la società non mancava di dare atto delle fortissime pressioni che il consiglio di amministrazione aveva ricevuto da parte dei soci di Fimer SPA, i quali avrebbero preferito che fosse accettata l’offerta del fondo Clementy”.
Il documento del Tribunale di Arezzo prosegue indicando come il mese di aprile 2023 sia stato “contraddistinto da fortissime tensioni intestine alla società (Fimer, ndr), che portavano a una prima revoca del consiglio di amministrazione, a una successiva revoca della revoca e poi ancora a una nuova revoca del CdA, con contestuale nomina del nuovo organo amministrativo”. Una manovra che, si legge nel decreto, “per quanto emerso dagli stessi verbali assembleari, la decisione di mutare i membri del CdA era dettata dall’esigenza di non dare piena continuità all’accordo già raggiunto con McLaren/Greybull”. “Una simile situazione caotica” – così la definisce il Tribunale – ha portato prima a convocare una nuova udienza il 3 maggio per valutare il ritiro della procedura concordataria, poi scongiurato dati i presupposti da entrambe le parti di proseguire con l’accordo già raggiunto con Greybull McLaren e “l’apporto di finanza prededucibile pari a 10 milioni di euro a stretto giro”. “Alla data del 25 maggio 2023 tuttavia Fimer SPA non aveva ancora depositato l’istanza per l’ottenimento della finanza da parte dell’investitore ed anzi rappresentava come vi fossero serie problematiche nel raggiungimento di un accordo con quest’ultimo atteso che, a suo dire, McLaren stava esigendo garanzie del tutto sproporzionate se rapportate all’afflusso di denaro concesso nell’immediato”.
I fatti poi arrivano alla data del 26 maggio, quando il Tribunale convoca la società, McLaren/Greybull e anche General Finance per un’udienza di verifica nel corso della quale Fimer ha depositato nel fascicolo della procedura “un atto di rinuncia alla domanda di concordato, con contestuale richiesta du revoca dell’udienza e di dichiarazione di improcedibilità del concordato e di estinzione della procedura da parte del Tribunale”, un passo motivato dall’impossibilità di raggiungere un’intesa soddisfacente per proponente e investitore. Uno scenario molto differente da quello riportato da Greybull McLaren che nell’udienza del primo giugno ribadiva il proprio interesse a finalizzare l’operazione “sottolineando di avere risorse più che sufficienti per sostenere l’investimento” lamentando la scarsa serietà mostrata dalla società proponente.
Si arriva poi all’ultima udienza, quella del 14 giugno, dove viene depositato un parere del Mimit per tre professionisti da nominare in caso di apertura dell’amministrazione straordinaria. Un quarto d’ora prima dell’udienza Fimer SPA deposita una memoria difensiva costituita da tre punti: col primo il proponente “reiterava la bontà della richiesta già avanzata nell’ambito della rinuncia al concordato”; nel secondo eccepiva “l’incompetenza del Tribunale di Arezzo”; infine nel terzo richiedeva “la concessione di un termine per presentare una nuova soluzione concordataria”, facendo riferimento a “plurimi interessamenti” da parte di Mattarelli e ancora di Greybull McLaren, ribadendo però su quest’ultimo i dubbi sull’effettiva capienza patrimoniale del soggetto. Nel corso dell’udienza, invece, “i soggetti istanti per l’apertura della liquidazione giudiziale o per la dichiarazione dello stato di insolvenza insistevano” per l’accoglimento delle proprie domande.
In data odierna (16 giugno) inoltre è stata depositata in Tribunale un’istanza da parte di Fintechno e Susanna Sottocorno (i due soci di Fimer) con la quale viene dato atto che tra loro e MA Solar Italy (una società veicolo di McLaren Greybull) è stato raggiunto un accordo e viene richiesta la fissazione di un’udienza affinché si “possa prendere atto degli effetti che conseguono da tali accordi nella procedura concordataria, confermandone la vigenza”. L’istanza è stata ritenuta inammissibile in quanto il collegio si trovava già riunito in camera di consiglio e perché i soci di Fimer non hanno alcuna legittimazione a esprimere la volontà della persona giuridica.
Il decreto prosegue spiegando come “stante il trasferimento del (sub)procedimento volto alla dichiarazione dello stato d’insolvenza presso un diverso Tribunale e attesa la rinuncia da parte di Fimer (del procedimento di concordato, ndr), se ne deve dichiarare l’improcedibilità” e, di conseguenza, il foro aretino ha dichiarato la “propria incompetenza in favore del Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia di impresa, in merito al procedimento volto alla dichiarazione d’insolvenza” della società.