Lusingato, ma declino l’offerta. È questo quanto ha risposto Francesco Carbini alla telefonata ricevuta da Eugenio Giani: il candidato alla presidenza della Regione Toscana aveva infatti avanzato all’ex storico capogruppo delle Liste Civiche Sangiovannesi la proposta di concorrere alle prossime elezioni come capolista di “Orgoglio Toscano per Giani” nel collegio di Arezzo. Lo stesso Carbini spiega i motivi che lo hanno spinto a rinunciare a una possibile partecipazione alla tornata elettorale regionale.
“Tutti mi conoscono perché faccio politica ‘da quando avevo i pantaloni corti’, così come tutti sanno la mia provenienza dalla storia e della cultura socialista, laica e riformista alla quale mi vanto ancora di appartenere e che tanto ha dato alla nostra democrazia – commenta Carbini – È quindi normale che l’unico che mi abbia telefonato chiedendomi di volermi incontrare per potermi candidare come capolista nel collegio di Arezzo per “Orgoglio Toscano per Giani” sia stato proprio il Presidente del Consiglio Regionale in persona. Stesse origini, stessi valori di riferimento, anche se percorsi molto diversi dopo la fine della Prima Repubblica così come tanti di noi che provengono dal Psi”.
“Mi ha fatto piacere, non posso negarlo – aggiunge – Non tanto e non solo per la mia persona, ma anche e soprattutto per lo sbocco politico che tale candidatura avrebbe significato. Le mie battaglie , le battaglie che tutti noi delle Liste Civiche Sangiovannesi hanno condotto in almeno un decennio a favore della Città di Masaccio avrebbero potuto avere la possibilità di essere affrontate nelle sedi opportune e anche risolte”; in primis le opere di compensazione per il passaggio della terza corsia autostradale (ad esempio la costruzione del terzo ponte sull’Arno in prossimità dell’area industriale San Andrea, la completa riasfaltatura delle principali arterie stradali cittadine e nei pressi dell’autostrada, l’installazione di pannelli fotovoltaici e antirumore), la chiusura entro il 2021 della discarica di Podere Rota e prevedere ristori economici importanti per il post mortem anche per il Comune di San Giovanni Valdarno che non è sede di impianto, garantire il primo livello all’ospedale del Valdarno.
“Tutte richieste che con schiettezza ho rivolto ad Eugenio Giani – prosegue Carbini – e che con altrettanta schiettezza mi ha fatto presente che non tutte erano ricevibili, penso apprezzando il fatto che il sottoscritto non abbia anteposto ambizioni personali rispetto a una piattaforma politica e programmatica. Insieme a una sicura alzata di scudi nei nostri confronti del Pd provinciale e valdarnese, forse impaurito che le istanze autenticamente riformiste venissero portate avanti da chi il riformismo lo ha nel proprio dna, a differenza di chi un giorno si professa tale e il giorno dopo asseconda il populismo forcaiolo dei cinque stelle. D’altronde noi siamo stati educati così. Le poltrone solo se servono per raggiungere obiettivi per la comunità, altrimenti bene rinunciare”.