Dopo undici anni di attesa torna a Terranuova Bracciolini la Processione di Gesù Morto. Organizzata dalla parrocchia Santa Maria Bambina, con il sostegno del Comune di Terranuova, la manifestazione – come anticipato dal nostro giornale nel numero di febbraio – è in programma per il venerdì Santo, 30 marzo, con inizio alle ore 20.45.
L’evento – la cui produzione esecutiva è affidata a Dritto e Rovescio e la regia a Riccardo Vannelli
– coinvolgerà circa 400 persone, di cui almeno 300 figuranti, a dimostrazione del forte radicamento territoriale verso questa particolare forma di rappresentazione religiosa da sempre molto sentita nel Valdarno. Il percorso si snoderà lungo le vie del centro storico, da Piazza della Repubblica al Piazzale del Cimitero, passando da via Poggio Bracciolini, viale Piave, piazzale Trento, via Fazia, via Garibaldi.
Le origini della processione di Gesù Morto a Terranuova sono così antiche che non è possibile datarne l’inizio in modo certo. Dai documenti sappiamo che già nel 1797 questa era una rappresentazione religiosa consolidata da qui l’interesse a mantenerla viva nella tradizione locale.
“Siamo davvero felici che quest’anno nel nostro Comune torni a sfilare la Processione che tanta valenza affettiva e identitaria continua ad avere per la nostra comunità, per questo abbiamo deciso di sostenere la manifestazione” dice il Sindaco Sergio Chienni.
“È una espressione della religiosità viva e sincera che Terranuova esprime attraverso questa secolare processione che coinvolge tante persone del paese nella rappresentazione e nella recitazione” ha detto il Parroco di Terranuova, Don Enrico Gilardoni.
La regia della processione ha cercato di mantenere inalterata la parte tradizionale, frutto delle edizioni passate e, pur cercando la propria stilistica, il regista Riccardo Vannelli ha realizzato le scene non pensandole come spettacolo teatrale ma come rappresentazione della Passione di Gesù, lavorando molto sulla spiritualità più che sulla costruzione scenica.
“Le innovazioni fondamentali apportate a questa edizione sono essenzialmente due: l’abolizione della figura del narratore e l’aggiunta di scene quali la lavanda dei piedi, il Sinedrio, la flagellazione e l’introduzione dei due ladroni – spiega il regista Riccardo Vannelli – Abbiamo intrapreso un importante lavoro di studio e drammatizzazione al fine di rendere quanto più coinvolgente e appassionante la recitazione. In questa edizione – prosegue Vannelli – oltre a uno studio particolareggiato per costumi, trucco, parrucco e effetti visivi curato da Daniela Moretti e Giuseppe Silvestri, sarà presente per la prima volta una colonna sonora originale scritta da Arlo Bigazzi e Stefano Saletti”.