Vallombrosa è un’area del nostro territorio dallo straordinario patrimonio naturale e storico. Un posto speciale e, perché no, anche un “Healing Place” (Un Luogo che Cura). È questo il titolo dell’interessante tesi di laurea dei due neolaureati in Architettura, Claudio Cassinelli di Reggello e Fabio Cortesi di Bergamo, presentata lo scorso giovedì 3 settembre nella sala San Benedetto dell’Abbazia di Vallombrosa.
Numeri gli interventi all’evento promosso dalla Fondazione Verrocchio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Reggello, il reparto dei carabinieri per la biodiversità di Vallombrosa e la stessa Abbazia vallombrosana. Oltre al vicesindaco di Reggello, Piero Giunti e all’Abate Generale dei Monaci Benedettini, Giuseppe Casetta, hanno contribuito alla conversazione sia cittadini che ex amministratori e presidenti di associazioni.
La tesi di Cassinelli e di Cortesi, partendo dall’evidenza storica, architettonica e urbanistica, incontra tutti i temi più dibattuti nelle località di Saltino e Vallombrosa. Quale rilancio turistico cercare? Storico, culturale, artistico, sportivo, spirituale, naturalistico? Su quali aspetti concentrarsi e investire? Il benessere, il riposo, i convegni, l’escursionismo domenicale, quello sportivo? Quali le bellezze locali (natura, ville, monumenti, prodotti locali di gastronomia e artigianato) da non dimenticare?
“Il progetto “Healing Place . Un Luogo che Cura” propone percorsi di valorizzazione fattibili, è stato applaudito a più riprese e ha suscitato apprezzamenti univoci dai presenti, interessati a approfondirne le numerose “visioni” – il commento in una nota della Fondazione Verrocchio – Più di uno ha espresso il timore che la burocrazia freni anche questo nuovo impulso; altri hanno evidenziato come l’attenzione per la sostenibilità di ogni iniziativa vada mantenuta alta”.