Ancora dei tentativi di truffa online sventati dai carabinieri. Dopo il recente episodio risolto dai militari della stazione di Levane – truffa con la tecnica dello smishing, una tecnica fraudolenta incentrata sulla manipolazione di servizi di home-banking mediante l’invio di link contenuti in sms solo apparentemente innocui – questa volta si tratta di due distinte indagini-lampo, condotte dai carabinieri in servizio alla Stazione di Castelfranco Piandiscò e a quella di Montevarchi.
In entrambi i casi, da parte degli investigatori è stato evidenziato il medesimo modus operandi, ormai tristemente “ricorrente” nelle indagini incentrate su questo genere di delitti: la pubblicazione di un inserto su una piattaforma digitale di vendite online, proponendo in vendita un oggetto particolarmente ambito, a un prezzo particolarmente vantaggioso. Una volta ricevuta la manifestazione d’interesse, al malcapitato di turno viene richiesto un pagamento anticipato, salvo poi trovarsi di fronte alla brutta sorpresa: la merce non verrà mai consegnata.
Stavolta però è andata male ai truffatori, smascherati e deferiti all’Autorità Giudiziaria dai carabinieri delle due stazioni valdarnesi. Si tratta di due soggetti originari delle province di Napoli e Catania, che avevano pubblicato falsi annunci inerenti la vendita di una popolare consolle di videogiochi il primo, di uno smartphone il secondo, traendo in inganno le due ignare vittime ed inducendole a versare anticipatamente il prezzo richiesto, per un totale di quasi 1.000 € (circa 350 € per la consolle, e circa 550 € per lo smartphone).
L’approfondita analisi delle informazioni fornite dalla vittima in sede di denuncia è risultata cruciale per la ricostruzione del circuito truffaldino, incentrato, questa volta, sulla proposta di vendita. Dopo una serie di accurati accertamenti elettronici e bancari, infatti, gli investigatori dell’Arma hanno ricostruito come gli indagati, dopo aver preso contatti con la vittima di turno, fossero riusciti a convincerla ad accreditare la somma pattuita su una carta prepagata, salvo poi scomparire nel nulla, facendo perdere traccia di sé e della consolle, che ovviamente non è mai giunta a destinazione. I due – che sono entrambi gravati da precedenti di polizia per analoghi delitti – sono stati deferiti in stato di libertà alla procura della Repubblica di Arezzo.