Proseguono le attività di contrasto da parte dei carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno alle truffe tecnologiche ai danni dei cittadini. Stavolta sono due i soggetti denunciati, per due episodi distinti, dai militari della stazione di Castelfranco Piandiscò e di Levane. Il primo episodio riguarda un un uomo di 55 anni del Comune di Castelfranco Piandiscò che, accortosi che l’app per l’home banking installata sul suo smartphone non funzionava più, ha ricevuto a stretto giro una particolare telefonata da parte di un soggetto che si è presentato come operatore del servizio clienti del suo istituto di credito.
Il sedicente centralinista, raggirando il malcapitato con una parlantina convincente, col pretesto di voler risolvere il malfunzionamento tecnico è riuscito a carpirne la fiducia, e a farsi consegnare le credenziali per la gestione del servizio di home-banking, utilizzate, nelle ore successive, per sottrarre alla parte offesa ben 7.000 Euro, tra bonifici e prelievi. La vittima, scoperto il raggiro, si è subito rivolto ai carabinieri di Castelfranco Piandiscò, i quali, partendo dalle informazioni fornite dalla vittima in sede di denuncia, sono riusciti a ricostruire il circuito truffaldino. Dopo una serie di accurati accertamenti elettronici e bancari, infatti, gli investigatori dell’Arma sono riusciti a risalire all’identità del truffatore, un pregiudicato campano gravato da svariati precedenti specifici per truffa. L’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo.
Il secondo episodio ha invece visto operare i carabinieri di Levane, che hanno identificato un truffatore che operava nel settore delle energie rinnovabili. In questo caso, la strategia fraudolenta era incentrata sulla convenienza del prezzo, e sulla garanzia di certificazione di parametri tecnici, in realtà falsamente attestati. Il malfattore, infatti – un imprenditore a capo di un’azienda del milanese – ha immesso in commercio delle partite di pannelli fotovoltaici di produzione cinese, spacciandoli per made in Italy. Così facendo, ha tratto in inganno un imprenditore valdarnese dell’energia, che – al pari di altri operatori del settore in tutta Italia – si è approvvigionato della fornitura ed ha compiuto delle installazioni in favore di ignari clienti, a loro volta truffati.
La truffa è emersa quando gli stessi privati hanno richiesto i contributi per l’installazione di impianti fotovoltaici made in Italy, atteso che i controlli del Gestore dei Servizi Energetici hanno rivelato la falsità delle certificazioni di manifattura e di conformità CE. Anche in questo caso, il malcapitato, resosi conto del raggiro, si è rivolto ai carabinieri levanesi, i quali, escutendo a sommarie informazioni le persone informate sui fatti, analizzando la documentazione contabile prodotta dalle parti offese e ricostruendo il flusso dei pagamenti elettronici attraverso approfonditi accertamenti bancari, sono riusciti ad identificare il percettore finale del denaro truffato – per un ammontare di circa 20.000 Euro – che nel frattempo aveva provveduto a dismettere il proprio compendio aziendale. Anche in questo caso, i carabinieri di Levane, una volta risaliti all’identità dell’uomo – originario della provincia di Milano e gravato da svariati precedenti specifici per truffa nel settore delle tecnologie per le energie rinnovabili – lo hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo.