Si spacciano per due carabinieri per truffare una persona anziana, ma vengono arrestati e denunciati dalle vere forze dell’ordine. L’episodio è accaduto ieri sera a Levane, dove una signora ha ricevuto la telefonata di un sedicente carabiniere che l’avvertiva che il figlio era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale nel quale aveva investito una persona, rischiando così di finire in carcere.
La donna entra nel panico e l’uomo dall’altra parte del telefono ne approfitta per far scattare la truffa, una modalità piuttosto diffusa: per evitare conseguenze penali, il finto carabinieri spiegava alla donna di dover pagare l’avvocato che stava accompagnando in tribunale il figlio, a cui aveva già anticipato 3.500 euro. A questo punto il truffatore ha richiesto alla donna di recuperare tutti i soldi che aveva in casa, anche oggetti in oro, da consegnare subito a delle persone che sarebbero arrivate a casa e che poi si si sarebbero occupate di consegnarli all’avvocato evitando così l’arresto del figlio.
A questo punto la vittima, impaurita e preoccupata, credendo che fosse tutto vero, ha preso tutti i suoi risparmi (4.300 euro) che custodiva in casa e li ha consegnati a dei giovani che poco dopo si sono presentati presso la sua abitazione. Appena usciti di casa, la pensionata ha chiamato subito la vicina per raccontare quanto accaduto, ma quest’ultima le ha fatto capire di essere stata con ogni probabilità truffata da dei malintenzionati. Capito il raggiro, la vittima ha così avvertito i carabinieri della compagnia di San Giovanni.
In base agli elementi forniti dalla vittima del raggiro ed alla visione dei sistemi di videosorveglianza cittadini e dei lettori targhe, i carabinieri sono riusciti a l’autovettura con i prevenuti a bordo e a bloccarla nel comune di Montevarchi. La successiva perquisizione dei tre truffatori e della macchina su cui viaggiavano, consentendo di recuperare l’intera somma sottratta, che dopo veniva è stata restituita all’anziana donna, felice per aver recuperato tutto il denaro che le era stato tolto.
I due arrestati (un ragazzo di 20 e una ragazza di 22 anni), espletate formalità di rito, sono rimasti sotto la custodia dei carabinieri, e stamattina sarà celebrato il processo presso il Tribunale di Arezzo. Il minore (16enne), è stato affidato ai genitori e denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria Minorile di Firenze.