“Rinnovo la mia disponibilità a continuare il percorso a sostegno dell’amministrazione e del sindaco. Mi chiedo però se i referenti della coalizione siano disposti a tornare sui loro passi e a coinvolgermi direttamente nel progetto di Terranuova per le elezioni di giugno riconoscendomi quel ruolo di rappresentanza e di buon governo”. Replica così il vicesindaco Mauro Di Ponte alla risposta della coalizione di maggioranza Insieme per Terranuova che ha criticato il suo atteggiamento.
“È singolare che alla mia lettera inviata ai segretari del PD regionale, provinciale e di Terranuova venga risposto dalla lista elettorale presentata alle elezioni del 2019 capeggiata dal PD ‘Insieme per Terranuova’” scrive Di Ponte, che evidenzia come nella sua lettera non abbia fatto “alcun riferimento all’amministrazione passata, alla conduzione fatta dal sindaco del comune di Terranuova e non ho espresso alcun giudizio al riguardo. Mi pare come al solito che i dirigenti del PD non ascoltino e vengano dette cose non vere. Ho posto serie questioni interne al PD di Terranuova, che mi hanno portato ad autosospendermi dal Partito, mi si risponde tutt’altro”.
“Ribadisco che il processo democratico all’interno del PD si è fermato” sottolinea il vicesindaco di Terranuova. “Il mio intento politico non ha nessun risvolto personalistico – prosegue – ma muove dalla consapevolezza che il mio ruolo rappresenta ed è garanzia di una parte numerosa dei terranuovesi. Non è accettabile, e per questo mi sono autosospeso dal PD, che segretario e dirigenti del Partito Democratico mi impediscano di continuare ad essere a disposizione della futura compagine di consiglieri e amministratori a sostegno del candidato scelto. Non è accettabile che non mi si permetta di essere a disposizione e parte della squadra per occuparmi di questioni e temi che ho ben svolto negli anni scorsi (come riconosciuto dai cittadini ad ogni elezione). Ritengo necessario che la voce politica che rappresento vada salvaguardata”.
Nella sua replica, Di Ponte ribadisce di non aver mai preso le distanze dal percorso amministrativo portato avanti in questi anni. “Ho ricoperto il ruolo di vice sindaco, sono stato assessore ai lavori pubblici e ci mancherebbe se rinnegassi il lavoro a cui ho dedicato tutto me stesso: in 10 anni sono stato promotore di importanti e numerosi lavori fatti nel capoluogo e nelle frazioni, che hanno lasciato un segno importante sul territorio comunale. Invece pochi soggetti del PD legati ai loro interessi personali mi hanno fatto capire e mi hanno detto che non posso essere più al servizio del mio paese, ma che dovrei mettermi da una parte e far fare a loro: questo non è condivisibile soprattutto in un partito che si definisce democratico. Partendo dall’assunto di queste persone l’operato della giunta e dell’amministrazione ha ottenuto ottimi risultati. Non capisco perché allora ci sia stata la chiara volontà di escludermi da un progetto futuro in continuità con le amministrazioni e gli amministratori passati”.
Dato il quadro, Di Ponte pare porgere una sorta di ramoscello d’olivo alla coalizione, non risparmiando comunque qualche stoccata. “Sono quindi a rinnovare in questa sede la mia disponibilità a continuare il percorso a sostegno dell’Amministrazione e del sindaco facendomi così garante per tutta quella parte di Terranuovesi che fa riferimento alla mia persona. Mi chiedo se i referenti della coalizione siano disposti a tornare sui loro passi e a coinvolgermi direttamente nel progetto di Terranuova per le elezioni di giugno riconoscendomi quel ruolo di rappresentanza e di buon governo. Da anni sono a servizio di questo partito e dei cittadini di Terranuova considerandolo un onore e riconoscendo nella cosa pubblica un elevato valore morale”.
“È il massimo a cui si possa aspirare – prosegue Di Ponte – perché permette di fare del bene al proprio paese. Per questo ho sempre scelto di dedicarci la totalità del mio tempo, mettendo in secondo piano le mie aspettative sia personali che professionali a differenza di molti che sfruttano la cosa pubblica per favorire propri interessi, carriere o come ripiego per il tempo libero. La verità è che ai dirigenti di questo Partito la mia autonomia non piace! È certo che non mi priverò mai della mia indipendenza e della mia libertà per essere una pedina nelle mani di questi tre o quattro padroni del PD di Terranuova, né di poteri ed interessi esterni a Terranuova, ma renderò sempre e solamente conto ai terranuovesi! C’è bisogno che questo partito si rinnovi, nei suoi vertici e nei suoi modi di fare politica. Da agosto del 2023 ho provato a farlo, con la richiesta delle primarie. Ho cercato di lavorare per un partito aperto e dove tutti potessero esprimere il loro pensiero in modo sereno e libero. Ma appunto davanti solo un muro. Che amministrazione per il futuro di Terranuova potrà nascere da queste basi? Che confronto può esserci con i terranuovesi se non c’è neppure confronto interno?” conclude il vicesindaco terranuovese.