Rignano sull’Arno ricorda le vittime dell’eccidio avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 agosto del 1944. Nella giornata di ieri al cimitero della Badiuzza si è tenuta la cerimonia di commemorazione della strage del Focardo dove le vite di Nina Mazzetti, Luce e Annamaria Einstein, vennero spezzate dalle azioni dei soldati tedeschi. Erano rispettivamente la moglie e le due figlie di Robert Einstein (cugino dello scienziato Albert Einstein) che, devastato dal dolore, decise di porre fine alla sua esistenza l’anno successivo. Oltre alle vittime dell’eccidio del 1944, il Cimitero della Badiuzza accoglie ora anche le spoglie di Paola e Lorenza Mazzetti, le due superstiti della strage – all’epoca adolescenti – che riposano con la loro famiglia.
“È importante essere qui – ha detto la presidente del consiglio comunale Grazia Di Dio – dobbiamo trasmettere tutto questo bagaglio di memoria ai giovani che dovranno essere i primi a conoscere gli orrori della guerra e della persecuzione razziale”. La commemorazione di quest’anno è ancor più significativa in quanto segna il 40° anniversario del monumento commemorativo, inaugurato l’8 maggio 1983, che testimonia l’impegno della nostra comunità per la preservazione della memoria storica.
Durante la cerimonia, la Presidente del Consiglio ha letto una toccante lettera di Eva, figlia di Paola Mazzetti: “Quel giorno di agosto ha rappresentato per mia madre la fine di un mondo a lei caro. È stato il brusco e doloroso passaggio all’età adulta e la scoperta dell’esistenza del male”. Presenti all’evento anche il presidente dell’Anfim Michele Panzieri, il presidente dell’Anpi Reggello-Rignano Paolo Banci, il pastore della Chiesa Valdese Francesco Marfè, e il rabbino della comunità ebraica di Firenze Gadi Piperno, oltre a vari Comuni con il proprio gonfalone.