“L’ospedale Serristori potenzia la sua Medicina Interna e riorganizza in una struttura nuova l’area medica su due presidi ospedalieri, con la possibilità di offrire, grazie all’integrazione fra l’ospedale di Figline e il Santa Maria Annunziata, un secondo livello di cura per patologie a più elevata complessità”. Annuncia così l’Asl Toscana centro la riorganizzazione post pandemica del presidio ospedaliero figlinese. “Con il potenziamento della Medicina Interna del Serristori – prosegue la nota – si dà piena attuazione al recente accordo sui servizi territoriali e sull’ospedale di Figline tra Regione, Ausl Toscana Centro e i sindaci del Valdarno fiorentino”.
A capo della nuova struttura complessa c’è un unico direttore, Andrea Bribani e un unico pool di medici, che gestiscono sia i letti di Medicina al Serristori sia quelli di Medicina all’ospedale di Ponte a Niccheri. “La sezione del Santa Maria Annunziata che è stata attribuita alla nuova struttura di Medicina Interna 2 – illustra l’azienda sanitaria – è composta da 20 letti per una migliore integrazione funzionale alle problematiche mediche di alta intensità di cura fra il Serristori e il Santa Maria Annunziata. L’area medica del Serristori che gestirà, invece, patologie internistiche a media intensità di cura, è composta a sua volta da due sezioni di degenza ordinaria per un totale di 30 letti, divisi fra Medicina A (12 letti) a medio alta intensità di cura e Medicina B (18 letti) a media bassa intensità di cura in cui è prevista anche una quota variabile di letti di cure intermedie con presenza medico specialistica h24. L’accesso ai letti di degenza ordinaria potrà avvenire sia dal Dea del Santa Maria Annunziata che dal territorio del Valdarno fiorentino e la Medicina Interna del Serristori continuerà a pieno regime tutta la sua attività diagnostica grazie alle dotazioni di alta tecnologia”.
“La medicina Interna 2 – spiega il direttore della nuova struttura Andrea Bribani – svolgerà la sua attività su due presidi ospedalieri. L’equipe unica permetterà di esercitare un modello di gestione più omogeneo sui pazienti, a garanzia anche di una maggiore sicurezza e di un percorso lineare e uniforme a tutti i livelli di intensità di cura. Se il paziente del Serristori avrà bisogno di una maggiore intensità di cura, continuerà ad essere seguito nel presidio a Ponte a Niccheri ma dalla stessa equipe medica senza che si interrompa la continuità assistenziale”.