Si è svolto questa mattina, mercoledì 18 ottobre, lo sciopero allo stabilimento Abb di San Giovanni Valdarno per il mantenimento dei livelli occupazionali e la riapertura del tavolo di discussione. La manifestazione è stata indetta dalle sigle sindacali Uilm Uil, Uil Temp, Fiom Cgil, NidiL Cgil, Fim Cisl e Felsa Cisl “perché l’azienda – si legge nella nota – prospetta la cessazione della quasi totalità dei contratti in somministrazione (interinali/talentpool/staff leasing)”.
Il sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi, presente questa mattina davanti all’Abb E-Mobility, ha voluto esprimere piena solidarietà e vicinanza ai dipendenti con contratti di somministrazione. “È una situazione delicata che seguiremo con la massima attenzione. Si tratta di decine e decine di lavoratori preoccupati perché non verrà loro rinnovato il contratto. A questi dipendenti e alle loro famiglie esprimo la mia vicinanza e solidarietà. Come sindaco appoggerò i sindacati perché vengano mantenuti i livelli occupazionali e sosterrò l’uso della cassa integrazione, fondamentale per affrontare questi momenti di difficoltà”.
“Ho avuto modo di confrontarmi con i massimi vertici dell’azienda che hanno confermato un mancato raggiungimento, per quest’anno, delle prospettive di crescita previste ma mi hanno dato rassicurazioni circa il ruolo strategico per Abb dello stabilimento di San Giovanni Valdarno e hanno confermato gli investimenti in essere per la realizzazione della logistica e dell’impianto fotovoltaico” conclude il primo cittadino.
Il sostegno alla situazione dei lavoratori dello stabilimento nell’area industriale di Sant’Andrea arriva anche dagli altri schieramenti del consiglio comunale. “Le notizie preoccupanti riguardo ad incertezze sul futuro produttivo ed occupazionale di ABB circolavano ormai da mesi ed anche le dinamiche legate ai mancati rinnovi dei contratti a termine iniziato dal dicembre 2022 lasciava intravedere non poche incertezze per lo sviluppo dello stabilimento Sangiovannese – scrivono le Liste Civiche Sangiovannesi – Adesso l’azienda parla apertamente di riduzioni significative della forza lavoro e non possiamo non esprimere tutta la nostra solidarietà ai lavoratori e sostenere con forza la mobilitazione indetta da tutte le sigle sindacali per chiedere una riapertura del tavolo negoziale con l’azienda”.
“Crediamo quindi che sia necessario attivare da subito tutti gli strumenti a nostra disposizione per sostenere con forza i lavoratori. Per questo abbiamo depositato una mozione per richiedere l’apertura urgente di un tavolo istituzionale con la direzione aziendale per avere rassicurazioni in merito al mantenimento odierno e futuro dei livelli occupazionali presenti nello stabilimento ABB di San Giovanni Valdarno impegnando infine il Sindaco a riferire e relazionare celermente alla Commissione consiliare competente le risultanze degli incontri del suddetto tavolo istituzionale”.
Il Movimento 5 Stelle presenta una mozione su Abb E-Mobility, con l’obiettivo di richiedere alla Regione di vigilare sulla situazione e preservare i livelli occupazionali. Secondo Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana: “Lo sciopero, previsto per il 18 ottobre presso gli stabilimenti di Abb E-Mobility, nasce da una diffusa inquietudine tra i lavoratori, i quali vedono nella drastica riduzione del personale a contratto interinale un segnale contraddittorio rispetto alle promesse di stabilità fatte dall’azienda”.
“I sindacati sono preoccupati dal fatto che l’azienda non abbia mai preso in considerazione l’opzione della cassa integrazione per i lavoratori a contratto, nonostante questa possibilità fosse stata suggerita dalle stesse parti sociali. Tale mancata considerazione fa sospettare che la riduzione del personale potrebbe rappresentare una scelta strutturale nel breve termine, mettendo in difficoltà numerose famiglie che dipendono da questi contratti per il proprio sostentamento. Le cifre di questi mancati rinnovi sono significative, soprattutto per un’area come San Giovanni Valdarno, dove almeno 130 lavoratori a contratto rischiano di perdere stabilmente il proprio lavoro, con la possibilità che il numero aumenti coinvolgendo anche i lavoratori con contratti a tempo indeterminato, se dovesse essere confermata l’ipotesi di una riduzione complessiva del personale pari al 10-15%”.
“Questo sciopero costituisce un segnale da non sottovalutare. Attraverso una mozione, chiederemo alla Giunta regionale di seguire attentamente gli sviluppi della situazione, al fine di comprendere le intenzioni di Abb E-Mobility per il futuro dello stabilimento. La Regione deve fare tutto quanto possibile, nel rispetto delle proprie competenze e in collaborazione con i sindacati, per salvaguardare i livelli occupazionali e proteggere il reddito delle famiglie che dipendono da questi posti di lavoro.” Conclude Galletti
Sulla vicenda interviene anche Tommaso Pierazzi, consigliere comunale e Coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle: “In Valdarno, Abb è una presenza consolidata da tempo. La società Fimer, specializzata nella produzione di inverter fotovoltaici, aveva precedentemente acquisito l’attività legata agli inverter solari prodotti a Terranuova Bracciolini da Abbe. Considerando anche gli avvenimenti recenti che hanno coinvolto Fimer, ci chiediamo se verrà mantenuta la stabilità promessa solo due anni fa a coloro che lavorano presso Abb. Questa stabilità dovrebbe riguardare non solo coloro con contratti a tempo indeterminato ma anche i numerosi lavoratori con contratti di somministrazione”.
“Sorge la domanda se l’azienda abbia l’intenzione di affrontare e superare la situazione di crisi occupazionale attuale o se si stia avviando a un processo di ridimensionamento, a malapena due anni dall’acquisizione. Ci sono giovani lavoratori che, influenzati dall’entusiasmo, anche di molti politici locali, hanno stipulato mutui, convinti di aver ottenuto un lavoro “sicuro’. Nel frattempo, l’amministrazione sangiovannese, proprio il mese scorso, ha presentato al consiglio comunale una modifica al regolamento urbanistico che consente la destinazione a parcheggio di pertinenza allo stabilimento. Ci chiediamo perché sia stata concessa questa modifica solo a poche settimane dallo sciopero” conclude Pierazzi.