Si avvicina l’inaugurazione di Palomar, la Casa della Cultura di San Giovanni Valdarno. Dopo oltre dieci anni di lavori, l’edificio di piazza della Libertà, completamente ristrutturato, riaprirà le porte al pubblico a partire da sabato 19 giugno. Nell’attesa, questa mattina l’amministrazione comunale ha illustrato quali saranno i servizi innovativi che caratterizzeranno la Casa della Cultura, con gli interventi del sindaco Valentina Vadi e, in video collegamento, di Antonella Agnoli, progettista di biblioteche e spazi culturali che ha redatto il progetto culturale.
La Casa della Cultura accoglierà, fra le altre cose, la biblioteca comunale Masaccio in cui troveranno posto il prestito librario, la consultazione e lo studio con postazioni a sedere, accoglienza, informazione e reference, biblioteca ragazzi, access point (per la fruizione gratuita della rete e della connessione con postazioni dedicate). Sarà inoltre un luogo per attività culturali di varia natura, uno spazio libero, di confronto e di costruzione del sapere. I servizi e le funzioni della Casa della cultura, una volta terminata l’emergenza sanitaria e con il ritorno delle attività a pieno regime, saranno ulteriormente implementati.
La struttura è dotata di infrastrutture tecnologiche di nuova generazione tra cui l’introduzione di elementi di digitalizzazione nel prestito, che rappresenterà una delle innovazioni più importanti e un grande video wall, collocato nella sala conferenze al primo piano. L’orario di apertura al pubblico, più ampio e flessibile, può considerarsi un punto di partenza – con tre giorni alla settimana di orario continuato dalle 9 alle 19 – e incrementerà con il tempo per andare incontro ad un pubblico e a utenti diversi e con differenti esigenze.
“La Casa della Cultura – ha sottolineato il sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi – dovrà essere aperta più a lungo possibile perché è la casa dei sangiovannesi. L’inaugurazione di questo nuovo spazio pubblico è un momento importante per la città e un segnale altrettanto significativo per la nostra comunità. In un periodo storico difficile e, a tratti, drammatico in cui la cultura è ritenuta, forse più di sempre, un prodotto economicamente e finanziariamente poco remunerativo ed utile, aprire un luogo di saperi, conoscenza, relazioni e di costruzione di ‘cultura’ a disposizione della collettività, credo sia un atto coraggioso e controcorrente di cui l’Amministrazione Comunale che io rappresento è fiera ed orgogliosa e che distingue San Giovanni Valdarno nel nostro territorio”.
“Palomar – ha aggiunto la progettista Antonella Agnoli – non è solo il nome che identifica l’edificio o il libro di Calvino è anche un terzo concetto, Palomar sarà ciò che ogni cittadino gli attribuirà e tutto quello che accadrà in questo luogo. Uno spazio in divenire, carico di aspettative e di opportunità per ognuno. Vorremmo che la Casa della Cultura di San Giovanni fosse il posto dove tutti, a prescindere dalla provenienza, dalla religione, dal titolo di studio, dall’orientamento sessuale o politico possano sentirsi a loro agio, come a casa. Le persone desiderano tornare a una socialità che, in questi difficili mesi, si è persa ma, allo stesso tempo, avranno l’opportunità di usufruire di tecnologie che potranno facilmente connetterli con il mondo. Mi piace pensare che all’inaugurazione scopriremo Palomar in una veste che potrebbe essere diversa fra pochi mesi e che, forse, sarà ancora cambiata fra un anno”.
Appuntamento alle 17 in piazza della Libertà. Fra le autorità e i rappresentanti istituzionali che saranno presenti, ha confermato la partecipazione anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Dopo il taglio del nastro e gli interventi istituzionali, le persone potranno scoprire, a piccoli gruppi, in ottemperanza alle normative anti Covid, la Casa della Cultura attraverso visite animate a cura dell’associazione culturale Hey there! I am using theater di Andrea Giannoni. Il format prevede che ogni gruppo scelga e adotti un libro tra quelli selezionati dai curatori del progetto per essere accompagnato ed indirizzato a riporlo nello scaffale giusto. L’attore leggerà alcune frasi significative dell’opera, interpretandole ad alta voce. Saranno presenti diverse postazioni di sosta dove la compagnia intratterrà e rallegrerà i presenti.
Nella sala grande al primo piano è allestita, a cura del Fotoclub il Palazzaccio, la mostra fotografica “Per te, per ricordarti spesso” della fotografa Claudia Corrent, esposizione che potrà essere visitata ogni giorno nell’orario di apertura della Casa della Cultura. All’interno di Palomar sarà esposta anche una storia dell’edificio, ricostruita sulla base di dati e documenti di archivio, che ne ripercorre le fasi più importanti della realizzazione (con la prima edificazione che risale al 1825) e le diverse destinazioni d’uso. Quella che è stata una “casa del popolo” prima e che è diventata “casa del fascio” durante il ventennio fascista, oggi, orgogliosamente, trova la sua essenza più autentica nella “casa della cultura”.