È stata inviata questa mattina la lettera scritta dai sindaci di San Giovanni Valdarno, Bucine, Castelfranco Piandiscò, Cavriglia, Laterina Pergine Valdarno, Loro Ciuffenna e Montevarchi al presidente dell’inchiesta pubblica Alessandro Franchi. Giovedì infatti si svolgerà l’audizione preliminare del processo partecipativo, approvato dalla Regione Toscana il primo febbraio scorso, relativo al rilascio del Paur per l’ “adeguamento volumetrico della discarica per rifiuti non pericolosi di Casa Rota nel Comune di Terranuova Bracciolini” proposto da Csai. “Si tratta di una questione molto delicata, sentita profondamente dalla popolazione del Valdarno aretino che noi rappresentiamo quasi nella sua totalità – sottolineano i sette sindaci – e che, in questa situazione di emergenza sanitaria, e con la modalità da remoto individuata per lo svolgimento, avrà sicuramente delle difficoltà a seguire le fasi dell’inchiesta pubblica da lei presieduta, rischiando di essere tagliata fuori da un percorso partecipativo molto importante”.
A causa delle normative per il contenimento del contagio del virus Sars Cov 2 infatti, gli incontri dovranno svolgersi compatibilmente con le limitazioni imposte alle possibilità di spostamento all’interno del territorio nazionale ed alla disciplina di manifestazioni pubbliche. Saranno quindi esclusivamente on line. Come spiegato nella lettera al dottor Franchi, la procedura di iscrizione alle tre udienze “non è facile e neppure scontata per chi non ha familiarità con i mezzi tecnologici”. Inoltre si chiude due giorni prima della seduta (domani, martedì 23 febbraio alle 17) e anche questo elemento potrebbe incidere sulla selezione.
“Per tutti questi motivi – continuano i primi cittadini rivolgendosi al presidente dell’inchiesta pubblica – siamo a richiederle la possibilità che le tre udienze siano trasmesse pubblicamente in diretta streaming sul sito della Regione Toscana senza necessità di iscrizione per gli utenti: questo garantirebbe ad una platea più vasta di persone di ascoltare, anche se non di intervenire direttamente, e sarebbe senz’altro un elemento che andrebbe nella direzione di un forte rafforzamento della partecipazione”. La popolazione del Valdarno ha dimostrato in più occasioni quanto l’ampliamento di Podere Rota sia una questione molto sentita, considerata essenziale per delineare lo sviluppo futuro del territorio e, con la possibilità di incontri in presenza, sarebbe stata più semplice e efficace la condivisione.
“Siamo dell’avviso – concludono i sindaci – che in una circostanza diversa da quella che stiamo vivendo da un anno, sarebbe stata consistente la partecipazione dei cittadini del Valdarno all’inchiesta pubblica, perché è forte e motivato il ‘no’ di questo territorio all’ampliamento della discarica: per questa ragione ogni mezzo e strumento che potrà consentire di allargare il numero di persone in grado di essere presenti, sarà sicuramente una risposta importante per i tanti cittadini che noi rappresentiamo”.