Il comitato “Le Vittime di Podere Rota” si costituirà parte civile nell’udienza preliminare del 10 maggio davanti al tribunale di Firenze sull’inchiesta della Dda di Firenze per traffico illecito di rifiuti, relativo allo smaltimento di scarti tossici delle concerie – il cosiddetto Keu – e di altri scarti industriali. Ad annunciarlo la neo presidente del comitato Catia Naldini, eletta all’unanimità dal direttivo durante l’assemblea dello scorso 1 maggio.
“Voglio esprimere la mia gratitudine a tutti i membri del direttivo per la fiducia che mi è stata accordata e per il sostegno dimostrato – le parole della presidente Naldini – Tutta la mia stima, affetto e profonda riconoscenza va all’incomparabile presidente uscente Antonio Lisciandro, che ha rassegnato la carica per impegni personali, ma che rimane al mio fianco nel direttivo. Un direttivo compatto ed efficiente di persone motivate e generose. Un saluto e un ringraziamento particolare lo devo a chi ci ha preceduto in questo importante incarico: Andrea Battinelli e Ugo di Nino, presidenti emeriti che non hanno mai fatto mancare il loro importante sostegno e sul quale posso continuare a contare. Ringrazio di cuore voi tutti, membri del Comitato ‘Le Vittime di Podere Rota’, per la resilienza dimostrata e l’importante apporto per la nostra Causa, senza di voi le nostre istanze non avrebbero avuto forza e significato”.
Entrando nel merito delle prime iniziative operative intraprese, la presidente illustra la richiesta da parte dei soci del comitato di costituirsi parte civile al processo Keu come “parte lesa per i capi di imputazione sulle attività illecite che secondo l’accusa riguardano anche il nostro territorio – spiega Naldini – ‘la variante della Strada provinciale SP7 di Piantravigne e parte della viabilità interna a servizio della discarica di Podere Rota nel comune di Terranuova Bracciolini’ per ‘la presenza di rifiuti contenenti Keu’ ‘e di rifiuti di attività orafa aretina’ ‘per spessori superiori al metro’. ‘La stima di materiale utilizzato ammonta a circa 34.934,8 tonnellate’. Le criticità ambientali si estendono anche sul lato in sinistra idraulica del borri Riofi che incide la valle, fonte Ispra”.
“Il nostro Comitato ha avuto un ruolo chiave nel far emergere tutte le criticità e illiceità del territorio e fare questo passo è nostro dovere in rappresentanza di tutte le vittime di questo sistema – prosegue Naldini – Chiederemo ulteriori controlli e indagini, rivendicheremo, giustizia e bonifica del nostro territorio avvelenato da sostanze tossiche, violentato da attività illecite e infiltrazioni malavitose. Mi impegnerò a rafforzare il Comitato e rinvigorire il rapporto tra l’associazione, i suoi soci e il mondo esterno, associativo, politico, istituzionale e degli enti di controllo, il nostro impegno di controllo, tutela e denuncia deve continuare più forte che mai perché sul sito di Podere Rota, nonostante quanto emerso, costruiranno nuovi impianti! Paradossalmente insistono ancora con scelte politiche per noi e per il nostro ambiente, non sono sostenibili”.
Nel suo intervento, la presidente sottolinea come la discarica possa essere ancora ampliata. “Se ora non è stata ampliata, non è né per scelta politica né per una formalizzata incompatibilità ambientale, ma è solo stato sospeso il procedimento di ampliamento per le gravi contaminazioni accertate e per le indagini della magistratura in corso; la stessa magistratura alla quale noi, inascoltati, danneggiati e beffati, abbiamo dovuto rivolgersi per fare luce e fermare questo scempio”.