Un progetto bello e originale che unisce arte, solidarietà e speranza: è questa la sintesi di “Impronte emotive”, l’opera di street art inaugurata questa mattina in via San Tito a Terranuova sulla cabina di E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, grazie alla collaborazione tra amministrazione comunale, Asl, E-Distribuzione, associazione Aldebaran, cooperativa Sociale Koinè, la Fondazione Il cuore si scioglie onlus, Unicoop Firenze e la sezione soci Coop Terranuova Bracciolini.
Gli artisti, che hanno dato voce ma anche colore e forma alle emozioni con un murales davvero di impatto, sono stati i ragazzi adolescenti e adulti in carico al servizio di salute mentale della Asl Toscana Sud Est zona Valdarno: grazie al progetto “Impronte emotive”, infatti, è stato possibile dare una risposta creativa alla lunga chiusura imposta dalla pandemia Covid19 e la cabina elettrica è diventata una sorta di tela a cielo aperto, uno spazio di espressione che ha liberato il talento e le emozioni dei giovani, dando vita a questa opera di street art che rimarrà proprio come un’impronta per far sentire i ragazzi parte della comunità in cui vivono.
Al momento di presentazione presso la sala consiliare di Terranuova e al successivo taglio del nastro, svoltosi davanti alla cabina, sono intervenuti, tra gli altri, l’assessora al sociale Sara Grifoni; la dottoressa Elisabetta Truglia, responsabile Unità funzionale salute mentale adulti Valdarno, Azienda Usl Toscana sudest, ed i medici referenti dei diversi settori coinvolti; il referente comunicazione Toscana e Umbria di Enel Riccardo Clementi e il responsabile sicurezza e ambiente di E-Distribuzione Arezzo Daniele Bini; gli operatori, i ragazzi e le loro famiglie; rappresentanti dell’associazione Aldebaran, della Fondazione Il Cuore si scioglie e della cooperativa sociale Koinè.
Il progetto è stato realizzato grazie ad un lavoro di gruppo che ha favorito lo scambio e la socializzazione. Gli input di ispirazione sono stati i disegni realizzati spontaneamente dagli utenti all’interno del reparto di salute mentale, da cui sono stati costituiti poi i gruppi seguiti dal formatore Vincenzo Di Martino, in arte “Ninjaz”, che ha già affrontato con i ragazzi un corso di tecnica pittorica per graffiti. Ogni persona ha disegnato il proprio soggetto in maniera libera ma integrandola con i disegni degli altri sul muro. Per rendere omogenea l’opera ai ragazzi è stata data una palette ristretta di colori, garantendo così l’uniformità del dipinto integrale, seppur realizzato da più di 15 persone diverse. I colori utilizzati sono stati vernici al quarzo da esterni durevoli nel tempo e resistenti alla pioggia e ai raggi UV.
“L’opera è nata da una bella idea dell’associazione di promozione sociale Aldebaran – ha spiegato l’assessore al sociale, Sara Grifoni – e come amministrazione l’abbiamo accolta di buon grado, convinti del profondo valore sociale intrinseco al progetto. Siamo felici di consegnare alla comunità un murales che parla ai ragazzi e racconta dei ragazzi, delle loro fragilità ma anche dei loro sogni. Un valore aggiunto che impreziosisce uno spazio urbano, colorandolo di vitalità. Grazie dunque a tutti coloro che si sono spesi per la realizzazione dell’opera ed in particolar modo all’associazione Aldebaran che ha seguito il progetto con i ragazzi”.