Il 10 ottobre si celebra la giornata mondiale della Salute Mentale e in Valdarno, all’ospedale Santa Maria alla Gruccia, si terrà a partire dalle ore 9.00 nella sala Paul Harris, un’iniziativa aperta al pubblico in cui si alterneranno i racconti delle esperienze di chi lavora in questo settore: operatori della salute, medici, ricercatori. L’arte, il colore, l’espressione non verbale, saranno il leitmotiv della giornata realizzata da Asl Tse con il Centro Basaglia di Arezzo e con il patrocinio della Conferenza dei Sindaci del Valdarno.
“Non sono solo disegni- commenta il direttore sanitario della Asl Tse Simona Dei – ma messaggi della mente e del cuore. Per i professionisti della sud est sono occasioni per conoscere meglio i problemi degli ammalati che a loro si rivolgono, per entrare nel loro vissuto e creare relazioni di cura capaci di rispondere ai problemi con cui convivono. Un’attenzione non scontata e preziosa, tipica di un sistema di salute proattivo e volto al benessere reale delle persone”.
“Nel corso di anni, giorno dopo giorno, le persone ricoverate presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale S. Maria della Gruccia del Valdarno hanno riportato sulle pareti della “stanza fumo” le loro emozioni ed i loro vissuti attraverso riflessioni, disegni, poesie, narrazioni di sé: in modo autonomo, genuino, libero, senza alcuna regia – racconta il dottor Giampaolo Di Piazza, psichiatra e Psicoterapeuta, Direttore U.O.S. SPDC di Arezzo e promotore del convegno – i pazienti hanno dato vita alla loro creatività realizzando una stanza tatuata che invita all’ascolto delle parole della sofferenza, ma anche a quelle della speranza. Proprio per valorizzare questa opera collettiva, comunicativa e artistica- conclude Di Piazza- Abbiamo sentito il bisogno di ricordare come, oltre al sapere ed al fare, vada mantenuta vitale una umanizzazione del saper-fare e di quella che, a giusto titolo, è l’arte della cura”.
“Il Centro Basaglia – conclude la Presidente del Centro Tina Chiarini – ha aderito all’iniziativa della ASL con la profonda convinzione che insieme si può fare di più sulla salute mentale per far emergere le mille risorse che, se supportate, hanno le persone fragili che devono essere inserite a pieno titolo in un Welfare di comunità che include senza lasciare indietro nessuno”.