Un tavolo interistituzionale per parlare, individuare e promuovere attività di prevenzione e strategie comuni per contrastare la diffusa patologia riguardante il gioco d’azzardo. Si è svolto questo pomeriggio, nei saloni del Palazzo Pretorio di Figline e Incisa Valdarno, un primo incontro tra la Conferenza dei Sindaci della Zona Distretto Fiorentina Sud Est, l’Azienda USL Toscana Centro, Enti, Associazioni e altri servizi e soggetti della Zona Fiorentina Sud Est per affrontare il problema della ludopatia. L’intenzione è quella di mettere in atto, attraverso un linguaggio e modalità condivise, una serie di attività di prevenzione e strategie comuni nell’individuazione, nella comprensione della necessità e nell’aiuto di soggetti con problematiche di ludopatia e delle loro famiglie, dando così inizio a un rapporto di collaborazione per la pianificazione di future iniziative sul territorio.
Si può arrivare a quello che viene chiamato Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) perché l’atto del giocare e l’idea di una vincita sollecitano le aree cerebrali coinvolte nel sistema della ricompensa, in modo analogo a quanto viene a verificarsi per l’uso di alcool e sostanze stupefacenti, procurando esaltazione e piacere nell’immediato. La persona è indotta a ricercare sempre più spesso la medesima sensazione, con un meccanismo che ben presto determina assuefazione. In base a ciò, con il supporto delle più recenti osservazioni, al Disturbo da Gioco d’Azzardo adesso è attribuito a tutti gli effetti lo “status di dipendenza” e viene trattato presso i Servizi per le Dipendenze (Ser.D.) dove gli operatori applicano presidi di trattamento analoghi a quelli per le dipendenze da sostanze, ma integrati con altri strumenti più specifici per il giocatore patologico e la sua famiglia. I Ser.D. possono aiutare chi soffre di DGA. I giocatori patologici e le loro famiglie, residenti nel territorio della Zona Fiorentina Sud Est, presso il Servizio Dipendenze (Ser.D.) di Figline e Incisa Valdarno e presso il Servizio Dipendenze (Ser.D.) di Bagno a Ripoli, dell’Azienda Usl, possono trovare una équipe dedicata che dia risposta a queste loro problematiche, in molti casi portare ad una maggiore consapevolezza, che spesso è molto alta nei congiunti, ma scarsa in chi porta il problema, con una riduzione della sintomatologia e del profondo malessere di tutto il nucleo familiare, in altri casi portare anche alla risoluzione del disturbo.
“Il gioco d’azzardo patologico si combatte soltanto facendo rete – ha commentato il Sindaco di Laterina e Pergine, nonché responsabile ANCI per i progetti sul bullismo e ludopatia, Simona Neri – non sono soltanto gli enti locali, quindi i Comuni, ma sono anche gli operatori sanitari, le Forze dell’Ordine e un sistema molto attivo di associazioni locali e nazionali che da anni si occupano del reinserimento sociale, ma anche del contesto mafioso che purtroppo è presente nel comparto del gioco d’azzardo. Una bellissima iniziativa e una grande sensibilità da parte della Regione Toscana che ha già investito molte risorse nella prevenzione e nella cura; stiamo andando avanti tutti insieme con dei bei progetti che porteranno i loro frutti”.
“I dati che sono emersi in questi ultimi due anni sono assolutamente impressionanti – ha evidenziato Sauro Testi, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Figline e Incisa – È un problema diffuso, affrontato con minor forza negli anni passati. In ogni comune del Valdarno e non solo, si calcola che vengano spese cifre per problemi legati alle ludopatie pari al bilancio dei comuni stessi, dati che ci raccontano un problema vastissimo perciò è necessario che si costituiscano tavolo di lavoro come quello di oggi perché i singoli soggetti interessati a combattere la ludopatia hanno bisogno di progettare e di lavorare in rete per la lotta di questa piaga sociale”.