“Abbiamo intrapreso tutte le azioni possibili per il rafforzamento finanziario della società, salvaguardando così la produzione”. Sono parole di rassicurazione quelle che arrivano da Filippo Carzaniga, presidente del gruppo Fimer. Il dirigente interviene per chiarire quella che è la situazione dello stabilimento terranuovese, dopo che per lunedì prossimo è stata indetta dai sindacati una manifestazione che vedrà coinvolti i dipendenti della fabbrica e le aziende dell’indotto. A tal proposito Carzaniga ha spiegato che comprende benissimo lo stato di preoccupazione delle maestranze, “purtroppo si tratta di una situazione contingente nata da una conseguenza della pandemia. Tra oggi, lunedì e la mattinata di martedì rilasceremo una serie di pagamenti a saldo di gran parte dello scaduto che avevamo con loro, normalizzando la situazione a dicembre. Un messaggio forte quello che ha voluto lanciare l’azienda, la proprietà e il management per far capire ai nostri collaboratori della zona che siamo loro vicini e capiamo benissimo la loro apprensione”.
Detto questo, il presidente Carzaniga ha fatto un passo indietro illustrando come l’emergenza sanitaria abbia portato a questa situazione di complessa criticità, dovuta essenzialmente alla severa difficoltà di reperire materie prime a livello globale. “Abbiamo fatto l’acquisizione credo nel peggior periodo dell’industria mondiale, ovvero una settimana prima del lockdown italiano avvenuto a marzo – dichiara Carzaniga – Nonostante questo, abbiamo saputo gestire al meglio il momento della pandemia tanto che all’interno del sito produttivo abbiamo avuto pochissimi casi e la produzione è andata avanti nel modo più efficiente possibile”. Il vero problema “che ci ha colto impreparati è stata la mancanza generalizzata di materie prime. Una carenza cronica che negli ultimi mesi è arrivata anche a fermare interi stabilimenti e linee produttive dell’automotive, che per definizione non si ferma mai, dunque è facile comprendere quale sia stato l’impatto per aziende importantissime nel proprio mercato di riferimento”.
Tale scenario ha comportato tra marzo e aprile a un rallentamento dei cicli produttivi di Fimer, con materiali e componentistica che, attesi in una determinata data, sono slittati di settimane se non di mesi interi. “Questo è stato un primo effetto – prosegue Carzaniga – sfociato poi in una cassa integrazione ordinaria perché oggettivamente non ricevendo il materiale non potevamo completare le produzioni. Di conseguenza si è verificato un eccessivo assorbimento di cassa perché non eravamo in grado di produrre, quindi fatturare e incassare, tutte le commesse che abbiamo in ordine. Tutto ciò ha causato nelle ultime settimane dei ritardi verso alcuni fornitori del territorio valdarnese”.
Compreso che questo fenomeno potesse perpetrarsi nel tempo, Fimer ha messo in campo tutta una serie di iniziative per il rafforzamento finanziario, limitando così alla sola mancanza di componenti e materie prime l’impatto sulla produzione. “Sicuramente il nostro obiettivo e impegno oggi è quello di limitare l’inefficienza produttiva a solo questo frangente, mitigandolo ulteriormente pianificando la nostra produzione e le nostre scorte in maniera diversa. Abbiamo intrapreso ogni azione possibile affinché questo momento duri il meno possibile. Dobbiamo però attendere quelli che sono dei tempi tecnici, che potranno realizzarsi già nelle prossime settimane”.
Detto questo, lo sguardo di Fimer è rivolto anche verso il futuro, con le prospettive di crescita del settore che fanno ben sperare Carzaniga. “Abbiamo la fortuna di lavorare in un settore che rappresenta un mercato in forte espansione, strategico soprattutto per le tecnologie relative alla transizione energetica. Ad oggi abbiamo un grandissimo portafoglio ordini che copre già più della metà del budget del 2022. Le prospettive sono dunque ottime; il mercato sta recependo molto bene le strategie dell’azienda. In aggiunta a partire da gennaio finalmente potremo beneficiare di tutti quegli investimenti su ricerca e sviluppo che abbiamo fatto nell’ultimo anno e mezzo, parliamo di oltre 50 milioni di euro, per rinnovare tutte le piattaforme prodotto che avevamo a disposizione e che entreranno progressivamente in produzione a partire dall’inizio dell’anno”.
Infine il presidente si sofferma sulla manifestazione annunciata per lunedì 29 novembre e sul rapporto che c’è tra l’azienda e i lavoratori, sindacati e istituzioni. “Il dialogo è molto aperto e cordiale, da questo punto di vista abbiamo già dato la massima disponibilità. Abbiamo già fatto due incontri a novembre, uno con i sindacati alla presenza della Regione e uno proprio in sede regionale dove abbiamo illustrato il piano industriale 2021-2025. Detto questo, stiamo comprendendo la loro preoccupazione per questo stiamo illustrando chiaramente tutte le iniziative che stiamo mettendo in atto. Lunedì hanno organizzato questa manifestazione, comprensibile dal loro punto di vista, ma ripeto stiamo mettendo in atto delle azioni concrete come il pagamento di gran parte dello scaduto con i fornitori locali e siamo in contatto diretto con le istituzioni, a partire dalla Regione e i sindaci, che vengono aggiornati costantemente in modo che possano dialogare con la filiera del territorio e dare rassicurazioni. Settimana prossima avremo un incontro con le parti sindacali per capire quali sono gli strumenti, anche nell’immediato, da poter attivare e avrò anche un incontro con i partner del territorio per rassicurarli in merito”.