Un’accesa rissa con coltelli e manubri da palestra nel centro di Figline. I fatti risalgono alla sera del 29 luglio, quando cinque cittadini (tra cui una donna) di origine albanese si sono scontrati per le vie del centro storico. I protagonisti dell’episodio sono tutti incensurati e da anni residenti nel figlinese.
Lo scontro, che vedeva contrapposto un nucleo familiare di quattro soggetti e un altro connazionale, è avvenuto al culmine di una diatriba economica per alcuni lavori edili non saldati, una questione trascinata avanti per anni e sulla quale gli interessati non si sono mai messi d’accordo. Secondo quanto accertato finora dai carabinieri della compagnia di Figline, intervenuti sul posto a seguito delle diverse segnalazioni giunte dalle persone che passeggiavano per Corso Mazzini e Corso Matteotti, lo scontro è iniziato prima tra due uomini per poi degenerare in rissa con l’intervento di alcuni loro parenti a sostegno dei rispettivi familiari.
Una resa di conti nel corso della quale sono stati utilizzati coltelli da cucina, un coltello a serramanico e due manubri per pesi da palestra, tutto materiale rinvenuto dalle forze dell’ordine sul posto e posto sotto sequestro. A seguito della mischia, tre dei soggetti coinvolti sono ricorsi alle cure dei sanitari, riportando rispettivamente un trauma cranico, non commotivo, con contusione della spalla sinistra; un politrauma con multiple ferite lacero contuse sul cuoio capelluto e sul braccio destro oltre alla frattura del seno mascellare, dell’orbita e dello zigomo sinistri; alcune ferite da punta e taglio al fianco sinistro con ricovero in ospedale.
Tutti i partecipanti alla rissa sono stati identificati dai carabinieri e le rispettive responsabilità sono attualmente al vaglio.