Il Tribunale di Firenze ha condannato a 8 mesi l’ex sindaco del Comune di Figline Valdarno, Riccardo Nocentini per l’esondazione nell’ottobre del 2013 del torrente Ponterosso e del fosso delle Granchie. Assolti tutti gli altri imputati: il responsabile tecnico del Comune, due tecnici della Provincia e altrettanti responsabili delle ditte impegnate nei lavori stradali nella zona.
L’episodio alluvionale causò il danneggiamento di 19 auto, 75 residenze private, 8 attività produttive e il cimitero di Figline, un’esondazione provocata da un ponte carrabile di accesso a un’abitazione in località Stecco, attraversamento che secondo valutazioni tecniche era considerato a rischio per la sicurezza idraulica della zona in caso di ondate di piena. La struttura doveva essere abbattuta nel 2002, ma la demolizione è arrivata solamente nel 2015, con Nocentini che, nel processo iniziato nel 2017, è stato accusato di non aver agito nell’ambito delle sue competenze in quanto, come sottolineato nel corso del dibattimento, l’allora sindaco avrebbe dovuto emanare un’ordinanza per la demolizione del ponte sul torrente, un intervento previsto nelle opere di messa in sicurezza del corso d’acqua.
Il gup aveva condannato in rito abbreviato a 1 anno e 3 mesi due privati che avevano fatto costruire il ponte per accedere alla loro abitazione senza le necessarie autorizzazioni idrauliche. Tra 15 giorni verranno rese note le motivazioni della sentenza a carico di Nocentini, mentre i risarcimenti danni saranno definiti in sede civile.