Sono due le nuove dottoresse di medicina generale che hanno già preso servizio sul territorio di Figline e Incisa. Una notizia positiva secondo il sindaco Giulia Mugnai e l’assessore Arianna Martini, che però commentano come restino ancora tre posti da coprire e dunque ancora forti criticità da dover fronteggiare.
“Diamo il nostro benvenuto alle dottoresse Fiamma Bucciolini e Silvia Parlapiano, con le quali abbiamo avuto il piacere di incontrarci più volte nei mesi precedenti la loro entrata in servizio per confrontarci su bisogni, aspettative e risposte attese del nostro territorio – dichiarano Mugnai e Martini – Il loro arrivo è una buona notizia per Figline e Incisa Valdarno. I cittadini hanno sopportato troppo a lungo le carenze dell’organico dei medici di medicina generale, mentre i dottori in servizio si sono, loro malgrado e con esemplare senso di responsabilità, fatti carico di questa mancata programmazione, il tutto proprio durante il periodo della pandemia, nelle condizioni più difficili”.
“Le due professioniste – proseguono – si sono aggiunte a un gruppo dei medici motivato e aperto al dialogo, con il quale è in corso un confronto sulla Casa di comunità, il progetto per il quale il Comune, attraverso la Società della Salute, ha ottenuto l’ok al finanziamento da oltre 1 milione di euro con fondi del Pnrr e che consentirà di realizzare un presidio per la medicina di base 24 ore al giorno, tutti i giorni, all’interno del quale opereranno anche pediatri, specialisti, infermieri di comunità e saranno attivi altri servizi diagnostici. Già nei primi giorni di febbraio si insedierà un tavolo di lavoro al quale siederanno il Comune, la Società della Salute, i medici di base e la loro coordinatrice territoriale per sviluppare il progetto e programmare i prossimi passaggi. L’attenzione della nostra Amministrazione sul tema della salute resta alta. L’entrata in servizio delle dottoresse è una risposta concreta ai problemi del nostro territorio, ma ancora parziale”.
Il sindaco e l’assessore infatti riportano come restino ancora “altri tre posti da coprire ed è impensabili che i nostri medici debbano lavorare con massimali che arrivano anche a 1.900 assistiti ciascuno, in deroga alla normativa. L’Asl Toscana Centro deve subito attivarsi per le sostituzioni rimaste in sospeso” concludono Mugnai e Martini.