Una scelta ponderata e consapevole, presa in assoluta serenità. Così Daniele Raspini spiega il perché della sua decisione di rinunciare alla sua carica di vicesindaco del Comune di Figline e Incisa Valdarno. Motivi legati alla sua professione, quella di direttore di Casa Martelli. “La carica istituzionale e quella professionale non possono essere ricoperte da una sola persona, c’è davvero tanto lavoro da fare – spiega Raspini – Ho provato a coniugare le due cose, ma se da un lato mi sarebbe dispiaciuto non seguire da vicino tutti i temi e le problematiche che si presentano sul tavolo comunale, dall’altro non potevo trascurare Casa Martelli in una fase di programmazione così importante in vista del 2020. O l’una o l’altra; la politica è passione, è amore per la mia città, ma vivo del lavoro che faccio e della mia professionalità. Ho deciso così, sono contento della scelta che ho fatto”.
Un passo quello delle dimissioni su cui Raspini ammette di aver riflettuto a lungo nelle ultime settimane: “Man mano che i miei impegni lavorativi aumentavano mi sottraevano tempo all’attività istituzionale, quindi è scattata quella molla per cui mi sono reso conto che avrei potuto perdere quella propensione per l’Amministrazione e per il Comune quando invece c’è bisogno di qualcuno che se ne occupi a tempo pieno e con impegno, bisogna guardare al futuro. Ho fatto il mio mandato con intensità, la mia è una scelta presa in maniera consapevole e con la massima serenità”.
Seppur terminato il suo incarico istituzionale, Raspini non rinuncia a quello che è il suo impegno politico: “Ho dato la piena disponibilità al sindaco e al mio gruppo, una forza determinante all’interno della maggioranza in Consiglio comunale, per ciò in cui riterranno opportuno coinvolgermi. Credo che in ogni cambiamento ci sia una crescita, adesso penserò un po’ a rilassarmi per poi riprendere a pieno ritmo. Sono una macchina da lavoro, quindi avanti tutta”.