Una concreta e attenta riorganizzazione dei posti destinati alle cure intermedie. È questa la richiesta avanzata all’Ausl Toscana Sud Est dal sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi. Un sollecito quello del primo cittadino espresso più volte verso l’Azienda Sanitaria, un’iniziativa da attuare urgentemente secondo Vadi in un periodo dove stiamo assistendo a un progressivo aumento dei contagi. “Nei mesi scorsi, nel periodo più acuto dell’emergenza, le strutture sanitarie del nostro territorio, in modo particolare le residenze sanitarie per anziani, sono state messe a dura prova – ha spiegato il primo cittadino sangiovannese nel corso dell’ultima seduta di Consiglio comunale – ora più che mai di fronte a un riaffacciarsi di casi, anche all’interno di queste strutture, è necessario mettere in campo tutte le misure necessarie volte a gestire gli effetti della seconda ondata dell’epidemia”.
Le preoccupazioni del sindaco, inoltre, si allargano anche al piano organizzativo che, in caso di emergenza, sarà attivato nelle Rsa, come comunicato dall’Ausl stessa.“Nello specifico – ha dichiarato Vadi – il nostro territorio da una parte rischia di non vedere assegnati i posti letto aggiuntivi previsti dalla delibera regionale (la n.808 del 29 Giugno 2020) rivolti alle cure intermedie – che consentono la degenza dei malati covid asintomatici o pauci sintomatici – dall’altra rischia di veder diminuire i posti all’interno della Rsa Asp Masaccio. Il piano illustratoci dalla Asl nel corso della riunione della Conferenza dei Sindaci del 22 settembre scorso prevede, infatti, che ogni Rsa debba individuare un piano di emergenza Covid con percorsi separati nei quali collocare gli ospiti con sintomi in attesa di tampone. In caso si sintomatologia grave gli ospiti saranno trasferiti all’Ospedale Covid San Donato e in caso di sintomatologia lieve o assente saranno lasciati in queste zone ‘separate’, oppure trasferiti in strutture di cure intermedie di altre province, non essendovene in Valdarno. Questa organizzazione, nella Asp Masaccio, comporterà la perdita di quattro o cinque posti e di tutti e dieci i posti del diurno, determinando una interruzione di servizi importante per la cittadinanza sangiovannese, oltre che una pesante diseconomia per la ASP medesima”.
“Per quanto riguarda, invece, l’assegnazione dei posti per le cure intermedie – prosegue – ricordo che con la Delibera del Presidente della Giunta Regionale n.808 del 29 Giugno 2020 all’Azienda Sanitaria Sud Est sono stati assegnati 3.346.165,00 euro destinati a coprire i maggiori costi gravanti sull’esercizio 2020 a seguito della attivazione di nuovi posti letto di cure intermedie, sia in strutture della Asl, dove presenti (ma non è il caso del Valdarno), sia in strutture private convenzionate. Il parametro di 0,4 posti letto ogni 1000 residenti, utilizzato come riferimento per la dotazione di posti letto di cure intermedie dall’ordinanza regionale, identifica in venti posti letto in più, rispetto agli attuali 18, del fabbisogno necessario a garantire adeguati livelli di assistenza ai cittadini valdarnesi. L’Azienda sanitaria ha effettuato una ricerca di mercato per l’acquisizione di un bene immobile nella zona del Valdarno in cui destinare un reparto di cure intermedie. Una ricerca che purtroppo non ha avuto esito positivo”.
Da qui le perplessità del sindaco di San Giovanni, condivise appunto in Consiglio comunale e per le quali aveva richiesto chiarimenti anche assieme alla Conferenza dei Sindaci, rilevando di fatto una “mancanza di programmazione”. “Un’assenza di pianificazione che, nel caso in cui non ci siano novità di rilievo, ci porterà ad affrontare la prossima emergenza sanitaria nelle stesse condizioni con le quali l’abbiamo affrontata nei mesi passati, senza che nessuno degli accorgimenti e delle soluzioni sollecitati per mesi alla Direzione Generale, e previsti dalla legge, siano stati presi in considerazione o attuati. Una situazione per cui non posso che esprimere grande preoccupazione e sulla quale auspico fortemente che sia posto al più presto rimedio” conclude Vadi.