Dura critica da parte del sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, che lamenta l’impreparazione da parte dell’Azienda Sanitaria Toscana Sud Est in questa nuova fase dell’emergenza Covid-19 tanto da richiedere l’intervento del Prefetto. “La mia Amministrazione comunale ha sempre offerto un aiuto alla Asl ricevendo sempre un’ inspiegabile bocciatura anche durante la fase più acuta dell’emergenza – dichiara il primo cittadino – Già ad aprile scorso, quando gli operatori sanitari non avevano neanche i dispositivi di sicurezza, hanno impedito loro di accettare le mascherine gratuite prodotte secondo i criteri previsti. Poi hanno ritirato il macchinario donato dalla nostra comunità, strumento che i lavoratori dell’Ospedale richiedevano a gran voce, senza una motivazione certificata, ma volendo solo politicamente affossare una soluzione che evidenziava l’inadeguatezza di Asl e Regione”.
Una impreparazione nella gestione della pandemia che secondo Chiassai Martini persiste tutt’oggi, tanto da essere ancora “punto e a capo, con una perdita di controllo imbarazzante. Ogni giorno ricevo decine di telefonate dalle famiglie che entrano in quarantena attraverso la comunicazione del Dirigente scolastico, senza venire mai chiamati dalla Asl, superando anche i 10 giorni di isolamento senza una formalizzazione della quarantena e neanche la convocazione per il tampone obbligatorio per il rientro a scuola, quindi impossibilitati a farlo. Ci sono famiglie intere bloccate in casa con ripercussioni forti anche sull’attività lavorativa dei genitori. Un comportamento che alimenta rabbia e tensione nei cittadini che si rivolgono al sindaco per un intervento che non può dare, non potendosi sostituire all’Autorità sanitaria. Mi è perfino arrivata la richiesta di aiuto di un cittadino di Montevarchi, in isolamento con la famiglia dal 16 agosto 2020 che è ancora in grande difficoltà dopo due mesi. Sembra una situazione surreale, ma purtroppo è la realtà”.
Chiassai Martini ritorna poi sulla proposta avanzata dall’Amministrazione comunale al direttore generale dell’Asl di dare una mano alla comunità offrendo la possibilità alle classi che vengono messe in quarantena di essere sottoposte a test sierologico e rapido per permettere di accertarne subito lo stato di salute. Una soluzione che, come riporta il sindaco, è stata bocciata in quanto dall’Azienda Sanitaria “è stato risposto che, come prevede la Circolare del Ministero della Salute, i ragazzi sottoposti ad isolamento devono effettuare il tampone antigenico o molecolare solo al decimo giorno, senza aggiungere altro. Questa Amministrazione comunale provvederà autonomamente ad aiutare le famiglie nel rientro a scuola vista l’ultima ordinanza della RT”.
Parla così di una mancanza di collaborazione inspiegabile tra Comune e Ausl Chiassai Martini, che ha dichiarato che a tutela della salute dei cittadini continuerà a prendere iniziative indipendenti per cercare almeno di rassicurare la cittadinanza. “Per questo motivo, ho richiesto l’intervento del Prefetto affinché la Asl organizzi la sanità territoriale in maniera efficace ed efficiente dando risposte immediate, prendendosi in carico le famiglie in questa nuova fase dell’emergenza al fine di evitare che le procedure di isolamento diventino solo gabbie in cui le persone restano abbandonate. Ho fatto anche presente la scarsa comunicazione data ai sindaci per quanto concerne la situazione dei positivi o della popolazione in isolamento precauzionale nel proprio territorio, dove le informazioni arrivano addirittura prima agli organi di stampa e poi ai primi cittadini, confermando ancora una volta una totale mancanza di rispetto per le amministrazioni comunali che devono interfacciarsi ogni giorno con il cittadino” conclude il sindaco di Montevarchi.