Nuovo capitolo della vicenda del caracal Malibu, smarrito e ritrovato nelle campagne di Figline e Incisa. I militari del nucleo carabinieri Cites di Firenze hanno infatti denunciato la proprietaria per aver introdotto in Italia una specie pericolosa. L’animale, un felino medie dimensioni di sei mesi dalle caratteristiche orecchie a punta simili a quelle delle linci, era stato smarrito da una famiglia di origine polacca in vacanza in camper, che ne aveva denunciato la scomparsa anche ai carabinieri della stazione figlinese.
Le ricerche di Malibu, approntate dalla famiglia polacca e dal servizio veterinario della Asl Toscana, anche con l’ausilio di cani molecolari e di personale appositamente incaricato, a spese dei proprietari non hanno dato nei giorni immediatamente successivi esito positivo, nonostante alcuni avvistamenti. L’esemplare è stato poi rintracciato e agilmente recuperato da personale specializzato che lo ha portato presso le strutture della Asl Toscana a Firenze. Dalle informazioni assunte dalla proprietaria e dall’esame della documentazione esibita, è risultato che si trattasse di un esemplare di Caracal caracal nato in cattività presso un allevamento belga, non ibridato e dunque classificato dalla normativa italiana quale animale pericoloso e non detenibile. Al contrario in Polonia e in altri Paesi della UE, non esiste il divieto di detenzione per i privati di talune specie di animali pericolosi.
Dal punto di vista della normativa Cites, i documenti presentati a corredo dell’animale facevano emergere la legalità della sua detenzione, essendo la specie inclusa nell’allegato B del Reg. CE 338/97, che regolamenta il commercio internazionale di specie animali e vegetali in via d’estinzione e lo inserisce in un regime di protezione più attenuato rispetto alle specie dell’allegato A. È stata riscontrata anche la regolarità del passaporto sanitario dell’esemplare, rilasciato dall’autorità veterinaria polacca. Data la situazione, la proprietaria era così convinta, per informazioni assunte in tal senso presso le autorità veterinarie polacche, in previsione del viaggio in Italia, della regolarità dell’introduzione di tale esemplare in Italia.
Il Nucleo CITES di Firenze ha proceduto a denunciare all’autorità giudiziaria la donna polacca per violazione della legge 150 del 1992 che stabilisce il divieto di detenzione di “mammiferi e rettili provenienti da riproduzioni in cattività che costituiscano pericolo per la salute e per l’incolumità pubblica”. I militari hanno provveduto a sottoporre a sequestro l’animale presso la sede dell’azienda sanitaria Toscana Centro di Firenze, dove era stato condotto dopo il ritrovamento, in attesa che la magistratura ne disponga una più idonea collocazione.