“Non è ammissibile che il fondo regionale per i contributi alle famiglie per la non autosufficienza sia terminato a metà anno” A dichiararlo è la sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, che interviene così sulle criticità per le persone fragili e le liste di attesa.
Una questione emersa durante l’incontro in Conferenza dei Sindaci, proprio dedicato al tema della non autosufficienza. “La nostra amministrazione ha manifestato forte preoccupazione in merito ad una criticità segnalata dai cittadini e dai nostri assistenti sociali, negli ultimi mesi, riguardo al blocco dell’erogazione del contributo per il voucher sanitario che la Regione Toscana riconosce a chi viene inserito in strutture sanitarie – spiega la prima cittadina – A causa della mancanza di risorse del fondo specifico, inspiegabile già a metà anno, si è determinata una lista di attesa che si stima raggiungerà le 99 unità entro la fine dell’anno”.
La mancanza di risorse sta colpendo gravemente molte famiglie che, “solo a Montevarchi – prosegue Chiassai Martini – sono già 18 quelle costrette ad aspettare ad inserire il proprio familiare in RSA o a pagare la retta per intero, almeno 3500 euro mensili, un costo enorme a causa anche dell’aumento dei costi di gestione delle strutture.Inoltre, ad aggravare la situazione dei richiedenti è stata l’inspiegabile mancanza di comunicazione da parte della Asl alle Amministrazioni comunali sull’effettiva capienza del fondo regionale, mentre l’Unità Valutativa Multidisciplinare territoriale ha continuato a rilasciare le idoneità di riconoscimento della quota sanitaria, ma che poi abbiamo saputo, solo per vie informali, che non c’era più la copertura finanziaria già a metà anno. Così le famiglie che da un lato hanno ricevuto l’idoneità al finanziamento, poi hanno scoperto che non c’erano i soldi promessi, trovandosi costrette a scegliere se pagare da soli per intero la retta”.
L’altro problema è relativo al Fondo della non autosufficienza per il contributo all’assistenza domiciliare diretta, per badanti e caregiver, “che nel nostro territorio non ha mai avuto liste di attesa e che invece dallo scorso 7 agosto, anche qui in totale assenza di comunicazione della Asl, si è bloccata all’insaputa dei Comuni e delle famiglie richiedenti l’attivazione del servizio per la mancanza di fondi. La nostra Amministrazione ha infine proposto alla Conferenza che la quota di compartecipazione corrisposta dalle famiglie alla Asl, in base all’Isee, per il servizio di assistenza domiciliare, stimata in circa 30mila euro per il Valdarno, non venga più spesa dalla Asl per altre coperture economiche, come è stato fatto da sempre, ma che venga rimessa completamente nel Fondo per la non autosufficienza in modo da contribuire alla riduzione delle liste di attesa”.
“La ASL ha approvato la proposta quindi ci auguriamo che l’erogazione dei voucher alle famiglie in attesa si sblocchi quanto prima per cercare di dare respiro a chi ha già messo in struttura il proprio caro e paga la retta interamente e a coloro che attendono il doveroso aiuto economico per entrare in Rsa. Riteniamo che sia indispensabile per i Comuni, avere risposte sulle cause di una errata programmazione e gestione delle risorse che sono evidentemente insufficienti per la zona Valdarno e al contempo che vengano date spiegazioni e informazioni certe su programmazione e sblocco del Fondo per dare riscontri a tante famiglie del territorio che versano in una condizione di fragilità e che hanno diritto a ricevere contributi indispensabili per un minimo supporto. Infine, ci aspettiamo che venga rivista urgentemente la quota di assegnazione del finanziamento regionale ad un territorio con un bacino di utenza di 100mila abitanti e con un’incidenza della popolazione anziana che è stata fortemente sottostimata, visto l’esaurimento dei fondi a metà anno” conclude Chiassai Martini.