Bekaert rifiuta di attivare un ulteriore periodo di cassa integrazione e di procedere con i licenziamenti al termine della scadenza prevista a marzo. È questo quanto è emerso dal tavolo regionale svoltosi quest’oggi a cui hanno preso parte le organizzazioni sindacali, la direzione della multinazionale belga e i rappresentanti della Regione Toscana. Nel corso del confronto, le sigle Fiom, Uilm e Fim hanno chiesto unitamente di prorogare la cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento di Figline, richiesta rifiutata da Bekaert che ha affermato “non esserci alcuna prospettiva di reindustrializzazione” come riportato in una nota dalla stessa Fiom.
“Il rifiuto di Bekaert è un fatto di inaudita gravità – il commento del segretario Daniele Calosi – che fa pagare ai lavoratori, nell’ordine, la scelta scellerata dell’azienda di chiudere lo stabilimento, l’immobilismo dei vari governi che si sono succeduti e la decisione di chi ha affossato il progetto della cooperativa Steelcoop Valdarno. Se non c’è un accordo sugli ammortizzatori sociali non può esserci un accordo sulla reindustrializzazione, che dev’essere per tutti, e non arbitraria come sarà una volta che i lavoratori saranno fuori dall’azienda. Non abbiamo mai accettato soluzioni parziali e che prevedono i licenziamenti, non abbiamo mai accettato la mitigation, non lo faremo adesso. Aggiungo, visto che si sta per varare un terzo Governo, dove a quanto sembra potrebbe essere confermato il Ministro Di Maio e comunque sarà presente la sua forza politica per tre volte su tre, che siamo ancora in attesa della grande azienda bielorussa che doveva favorire il piano di reindustrializzazione, come aveva promesso”.
“La vicenda Bekaert – conclude Calosi – ha bisogno di una soluzione che preveda il lavoro per tutti. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto al Presidente incaricato di prorogare il blocco dei licenziamenti, non accettiamo di sicuro di chiudere le aziende. La politica dei Governi e la Bekaert hanno già preso in giro per troppo tempo i lavoratori e l’intero territorio: adesso basta. Non firmeremo alcun accordo se non ci sarà la proroga degli ammortizzatori sociali. Il Sindacato e i lavoratori hanno già dato un contributo importante alla reindustrializzazione anche attraverso quanto concordato con Laika Caravans, non possiamo fare di più”. Nel frattempo è stato riconvocato il tavolo per il 18 febbraio alle ore 12:00.