Nessuna risoluzione, tutto rimandato a inizio settimana: è questo in estrema sintesi l’esito del tavolo al Mise sulla vertenza Bekaert. L’incontro si è svolto nel primo pomeriggio di oggi in videoconferenza riunendo le istituzioni, le sigle sindacali e i rappresentanti dell’azienda. Proprio all’attenzione della multinazionale è stata presentata dalla viceministra Todde la proposta di prorogare fino a fine giugno gli ammortizzatori sociali a disposizione dei lavoratori della fabbrica, per i quali è previsto il termine della cassa integrazione l’ormai imminente 4 maggio.
Una richiesta a cui Bekaert non ha risposto immediatamente, chiedendo ulteriore tempo per esprimersi al riguardo: a questo punto da quanto è emerso nel corso dell’incontro il tavolo si aggiornerà necessariamente tra lunedì e martedì, l’ultimo giorno utile prima del licenziamento dei 120 lavoratori ancora legati allo stabilimento di via Petrarca. A tal proposito si è espressa così il sindaco di Figline e Incisa, Giulia Mugnai: “Il tavolo dovrà riunirsi di nuovo a strettissimo giro per la risposta da parte di Bekaert in merito all’attivazione di ulteriori settimane di cassa Covid, che permetterebbero di spostare il termine dei licenziamenti attualmente fissato per il 4 maggio”.
“Nell’ulteriore tempo che resterebbe a disposizione, il Ministero ha rappresentato di voler lavorare sull’ipotesi che legherebbe il nostro stabilimento alla progettualità su Piombino, verificando la sostenibilità del percorso della filiera dell’acciaio toscano. Certamente la nostra richiesta al Ministero resta la stessa: garantire la reindustrializzazione dello stabilimento e tutelare i 120 lavoratori ancora coinvolti nella vertenza. Perché il nostro territorio ha bisogno di occupazione, sviluppo, futuro”.