“Il carnevale morto chi lo seppellirà. La Compagnia de’ Gobbi farà la carità”, con questo canto è andata in scena una delle manifestazioni più singolari e umoristiche di questo periodo. Una “cerimonia” che ha pochissimi esempi in Italia, e uno di questi “prende vita” proprio a Reggello. Il corteo è partito dallo stadio e ha percorso tutta Cascia per finire nel capoluogo del comune.
Il “Carnevale morto” è nato per essere fatto la sera del Mercoledì delle ceneri, dopo il Martedì grasso, in scherno alla Chiesa e ai riti ecclesiastici. I carnescialeschi cantano gli stornelli girando per le vie del paese con il morto. Ad essere prese di miro, come tradizione vuole, le botteghe e i commercianti, che dovranno “subire”, ovviamente in modo allegro e allegorico, le colorite espressioni dei partecipanti al corteo.
Anche quest’edizione è stata molto partecipata, sia per il numero dei figuranti, sia per i curiosi che hanno accompagnato il corteo in tutto il suo percorso. Un particolare ringraziamento va rivolto alla Croce Azzurra e alla Protezione Civile che hanno garantito l’ordine della processione.