Dopo 40 anni di lavoro in Enel è arrivato il momento del pensionamento per Giancarlo Roggi, responsabile Plants Unit Levane e La Penna, gli impianti idroelettrici sull’asta dell’Arno nel Valdarno aretino. Entrato in azienda come perito elettrotecnico nel 1980, Roggi ha fin da subito operato negli invasi e nelle centrali di Levane e La Penna dove ha assunto il ruolo di responsabile dell’Unità nel 1991. Classe 1958, Roggi, stimatissimo da colleghi, collaboratori e responsabili, era soprannominato il modo scherzoso “l’ultimo dei Mohicani” per l’attaccamento e la dedizione al suo lavoro.
A sostituirlo nel suo incarico di responsabile sarà l’ingegnere Jacopo Capua, classe 1983. Laureato in ingegneria meccanica (triennale) ed ingegneria energetica (specialistica), è entrato in Enel Green Power nel 2016 dopo un’esperienza lavorativa di tre anni in un’azienda di progettazione di impianti industriali termoelettrici. In Enel Capua ha operato per tre anni presso la struttura Geotermia, area Piancastagnaio, ricoprendo la responsabilità operativa di sei impianti geotermici dell’Amiata senese e grossetano. Nel nuovo ruolo di responsabile idroelettrico della Plants Unit Levane e La Penna, Capua potrà contare su un valido e giovane team, a partire dai collaboratori diretti Giacomo Rondoni e Matteo Roschi, che da alcuni anni operano nelle strutture idroelettriche dell’Arno con grande professionalità.
L’idroelettrico toscano di Enel Green Power è guidato da Gino Bianchi che, in occasione dei saluti a Giancarlo Roggi e della presentazione di Jacopo Capua, ha espresso “un sentito ringraziamento a Giancarlo per l’impegno profuso, per la professionalità e la grande umanità che hanno sempre contraddistinto il suo lavoro. Adesso Jacopo Capua e molti giovani colleghi porteranno avanti l’importante attività di esercizio e manutenzione degli invasi e degli impianti di Levane e La Penna, che costituiscono anche una grande risorsa per il territorio non solo dal punto di vista energetico ma anche ambientale, aspetto a cui l’azienda pone particolare attenzione in chiave di sostenibilità nel contesto di un ecosistema più unico che raro, qual è quello delle riserve naturali Bandella e Valle dell’Inferno nonché Ponte a Buriano e Penna, sempre in collaborazione con le istituzioni e con i tessuti associativi dei territori”.