Sono parole di perplessità quelle espresse dal sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, in merito alla proposta della Regione Toscana di costituire un Ato unico per la gestione dei rifiuti, come confermato nella recente comunicazione dell’assessore Federica Fratoni in Consiglio regionale. Un possibile scenario che non trova la condivisione del primo cittadino di Montevarchi che a tal proposito ha chiesto di aprire urgentemente un confronto in sede di Assemblea dei Sindaci dell’Ato Toscana Sud.
“Sono molto preoccupata per la proposta di costituire un ATO Unico regionale sui rifiuti per le ripercussioni sui territori e sugli enti locali – afferma Chiassai Martini – L’ indirizzo politico, espresso nell’ultima comunicazione dell’Assessore Fratoni in Consiglio, vuole superare il mancato raggiungimento dell’autonomia gestionale sui rifiuti in tutte le aree vaste della Toscana, rispolverando vecchi sistemi accentratori. Per questo motivo ho formalizzato all’Ato Toscana Sud la richiesta per aprire un confronto in sede di Assemblea dei Sindaci”.
“La Regione Toscana, non rientrando probabilmente nei tempi per approvare un nuovo Piano dei rifiuti entro la scadenza del mandato, ha preso nuovi impegni: l’aumento della raccolta differenziata fino all’80% nel 2030, quando ancora gran parte dei Comuni toscani non sono riusciti neppure a raggiungere il 70%, e il superamento del termovalorizzatore di Casse Passerini (Piana Fiorentina) con la definizione di “soluzioni alternative” che punterebbero su di un Ato unico. Vorrei ricordare che l’area fiorentina ha un deficit cronico di strutture rispetto alla quantità di rifiuti che produce – prosegue il sindaco – Se viene portato avanti questo progetto politico, la nostra area, e il Valdarno in particolare, correranno il rischio di diventare “la pattumiera” della Toscana calpestando i principi di autosufficienza, prossimità, contenimento dei costi e dove “l’ambito ottimale” non sarà più riportato al confine provinciale”.
Chiassai ricorda inoltre come i Comuni dell’Ato Toscana Sud, su richiesta proprio della Regione, abbiano “già avviato un confronto per una programmazione impiantistica e di smaltimento che deve tenere conto dell’atto di indirizzo, presentato su mia iniziativa ed approvato nel maggio scorso, a rivedere gli accordi interambito per l’autosufficienza dei territori, la cessazione nell’impianto di Podere Rota dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati e speciali da Ato Toscana Centro, senza alcun progetto di ampliamento della discarica fino all’esaurimento naturale dei volumi previsto per il 2021, e senza il rilascio di nuove autorizzazioni. L’indirizzo approvato in Ato rischia di perdere efficacia con una nuova legge regionale che eluderebbe le differenze e le criticità tra le tre aree vaste, in assenza di un nuovo Piano Regionale dei rifiuti, dimostrando solo un centralismo amministrativo estraneo all’ascolto e alle reali esigenze del territori. Come Sindaco, sono già consapevole delle difficoltà di decidere in sede di Ato Toscana Sud, tramite votazione ponderata e sulla base di oltre 100 Sindaci, credo che sia inammissibile ampliare il rapporto con il triplo dei partecipanti, dovendo soprattutto tutelare gli interessi dei cittadini e delle comunità” conclude.