Sono state oltre tre ore di confronto fra la Conferenza zonale dei sindaci del Valdarno aretino e la direzione dell’azienda Usl Toscana sud est per fare il punto della situazione in relazione ai concorsi, alle assunzioni di personale e alle manutenzioni dell’ospedale Santa Maria alla Gruccia. Dopo gli incontri dei mesi scorsi, rimane alta l’attenzione della Conferenza, su sollecitazione della presidente Valentina Vadi, riguardo alle problematiche ancora presenti per il presidio ospedaliero del Valdarno e per le strutture territoriali.
Hanno partecipato alla riunione la direttrice sanitaria dell’azienda Usl Toscana sud est Assunta De Luca, la direttrice amministrativa Antonella Valeri,la direttrice dell’ospedale Patrizia Bobini, la direttrice della zona distretto Valdarno Stefania Magi, la direttrice del dipartimento servizi sociali Patricia Castellucci e il direttore infermieristico zona distretto e presidio ospedaliero Valdarno Roberto Francini.
La presidente della Conferenza dei sindaci Valentina Vadi ha posto all’azienda sanitaria una serie di quesiti specifici chiedendo risposte o chiarimenti in merito. La prima questione riguarda lo stato dell’arte e la tempistica dei concorsi da primario per radiologia, chirurgia, pediatria. Per la pediatria è risultata vincitrice l’attuale facente funzione, “per cui – ha affermato la presidente – il personale in servizio si ridurrebbe di un’ulteriore unità”. L’azienda Asl ha spiegato che sta pianificando il reclutamento e che, da ottobre, si arriverà alla copertura del posto. Per la radiologia il concorso si svolgerà il 28 di agosto mentre per la chirurgia il 20 settembre. È stata poi richiesta l’autorizzazione per il concorso di medicina d’urgenza. Entro fine anno, quindi, tutti i concorsi per i ruoli da primario con la presa in servizio dei titolari saranno completati. La discussione si è poi spostata sulla psichiatria del Valdarno: a breve altri due psichiatri lasceranno il servizio. La presidente ha quindi chiesto a quali soluzioni la Asl sta lavorando perché il servizio possa mantenersi poiché, “nelle condizioni che si verranno a creare non è in grado di reggere”.
“Questa ulteriore notizia – sottolinea la presidente Valentina Vadi – mi preoccupa molto perché la carenza di personale, ormai endemica, della psichiatria in Valdarno compromette seriamente una zona che ha un bacino di utenza molto esteso”.
Secondo quanto riferito dal direttore sanitario, da settembre la Asl accederà ad una graduatoria e pubblicherà un avviso di reclutamento. È stato poi richiesto l’aggiornamento sulla riparazione degli ascensori in seguito alle segnalazioni dei cittadini. Un problema che crea disagio e che già lo scorso anno si era presentato. L’azienda ha rassicurato che un ascensore è stato aggiustato, mentre l’altro sarà ripristinato entro fine agosto. È notizia ormai diffusa che la responsabile dell’Igiene Pubblica dell’Ospedale del Valdarno, la dottoressa Anna Lisa Filomena, lascerà il servizio nei prossimi mesi. Entro agosto sarà bandito il concorso e a settembre arriveranno due nuove figure professionali”.
Riguardo alla questione del Pronto Soccorso, la presidente della Conferenza dei sindaci del Valdarno aretino ha chiesto se è previsto un piano di assunzioni, considerato l’aumento importante dei carichi di lavoro con la chiusura del pronto soccorso del Serristori. Su 5 assunzioni che erano state ipotizzate dall’azienda, ne sono state assicurate 3. La presidente ha sollevato poi il tema dei Cup (centri unici prenotazioni) territoriali. Senza comunicarlo alla Conferenza dei sindaci né ai cittadini, dal primo agosto è prevista la riorganizzazione degli orari agli sportelli di San Giovanni Valdarno e del fondovalle riducendo le aperture pomeridiane. La Conferenza ha dichiarato, compatta, che se l’azienda procederà in questa direzione, uscirà con un comunicato a firma di tutti i sindaci prendendo le distanze da “una scelta organizzativa che penalizza i cittadini”. “Dopo la riorganizzazione dello scorso anno – ha dichiarato la presidente – in cui i comuni più piccoli hanno visto tagliate giornate di apertura dei cup a favore dei comuni più grandi, questa nuova contrazione degli orari, che si giustifica solo come tagli di spesa, è un ulteriore danno sulle spalle dei cittadini”.
Altro argomento particolarmente sentito è quello delle quote sanitarie per le case di riposo. In Valdarno la lista di attesa di persone anziane non autosufficienti è molto lunga: attualmente sono 53 le persone che richiedono di avere una quota sanitaria da utilizzare in una Rsa. A fronte di un aumento dei bisogni, ha chiarito la direzione aziendale, non sono aumentate le risorse da parte della Regione e al momento non è possibile far fronte alle richieste. “Le situazioni più critiche – ha commentato al termine della riunione la presidente della Conferenza dei sindaci del Valdarno aretino Valentina Vadi – sono quelle della psichiatria, del pronto soccorso, dei cup e della mancanza di quote sanitarie per anziani non autosufficienti. Ho apprezzato la disponibilità della Asl al confronto e a calendarizzare incontri periodici con la Conferenza dei sindaci del Valdarno. Tuttavia, a mio avviso, dopo tre ore di riunione, le risposte fornite non sono sufficienti rispetto ai bisogni sanitari e alle necessità di un territorio che ha un bacino d’utenza di oltre 100mila abitanti. È necessario che l’azienda si muova con maggior incisività per garantire la qualità dei servizi nell’ospedale del Valdarno e nei tempi necessari, senza agire solo per tamponare le inevitabili emergenze, nel rispetto dei cittadini e di chi, in ospedale, lavora ogni giorno. Sono necessarie programmazione, organizzazione, attenzione e risorse economiche e umane per l’ospedale del Valdarno e per le strutture territoriali comprese quelle che sorgeranno nei prossimi mesi grazie agli investimenti Pnrr e che rischiano altrimenti, in un panorama come quello attuale, di essere soltanto contenitori vuoti. Tutto questo è possibile, soprattutto, grazie a scelte del Governo nazionale che, per il momento, non vanno nella direzione di un aumento della spesa sanitaria bensì, al contrario, verso tagli e riduzioni molto pericolosi che non garantiscono e non tutelano il diritto alla salute delle persone”.