Mauro Di Ponte scende ufficialmente in campo per la corsa a sindaco. Questa mattina l’ex vicesindaco di Terranuova ha annunciato il suo impegno in prima persona in vista delle elezioni amministrative, candidandosi alla guida di una lista civica. Cinque i punti del programma presentati nel corso della conferenza stampa, insieme alle motivazioni che lo hanno spinto a dividere la sua strada da quella del Partito Democratico.
“Da agosto ho avanzato la richiesta di primarie aperte come metodo migliore e previsto dallo statuto del PD per scegliere il candidato sindaco – ripercorre Di Ponte – Quindi ho dichiarato di voler partecipare a queste auspicando che altri come me lo facessero. Nessuno si è fatto avanti oltre me, ma la dirigenza PD si è barricata dietro un accordo fatto con alcune forze della coalizione da oltre un anno (senza aver avuto alcun mandato dall’assemblea degli iscritti PD) che non prevedeva le primarie per scegliere il candidato, ma un accordo tra dirigenti. Così siamo arrivati a gennaio alla modificata normativa che ha previsto la possibilità per i sindaci dei comuni sotto i 15000 abitanti di poter candidarsi per il terzo mandato. In quel momento tutto il percorso che era stato fatto di discussione per le amministrative di giugno 2024 è stato troncato ed è stato deciso dalla dirigenza PD di ricandidare l’attuale sindaco. Quindi trascinare avanti un percorso amministrativo che si era concluso, che non ha più progettualità di futuro che da più di un anno ha fortemente frenato la vitalità del paese”.
“Il sindaco non ha messo in campo la sua disponibilità per valorizzare il percorso fatto all’interno del partito, ma ostaggio dei dirigenti del PD e dei veti di alcune forze alleate ha dato la sua disponibilità alla ricandidatura – sottolinea l’ex vicesindaco – Perciò i dirigenti del PD hanno imposto la mia esclusione dalla squadra amministrativa futura, anche dalla lista dei candidati consiglieri. E ieri come abbiamo visto anche dal mio ruolo in questa amministrazione, ruolo che ho cercato di ricoprire sempre con massimo impegno e massimo rispetto del mandato che i terranuovesi mi hanno dato. Ritengo che la mia figura politica sia espressione di larga parte dei terranuovesi che hanno sempre apprezzato alle elezioni il mio operato, tant’è vero che sono sempre stato eletto con largo consenso. Perciò ho ricoperto con impegno, responsabilità ed onore il ruolo di vicesindaco che mi ha permesso di formare la giusta esperienza e conoscenza per poter essere in grado di guidare questo Comune”.
A tal proposito Di Ponte evidenzia come in questi anni ha acquisito la capacità necessaria per amministrare un “Comune complesso come Terranuova”, costruendo “rapporti e relazioni sul territorio, ma anche al di fuori di Terranuova ad ogni livello che mi permettono di poter far valere le ragioni dei terranuovesi, come ad esempio la mia nomina in Ato Toscana Sud come membro del direttivo composto da 6 comuni e guida di altri 108. Ho promosso opere pubbliche in tutto il territorio, cercando sempre di lavorare a stretto contatto con i cittadini e ascoltandoli. Ovviamente molto resta da fare anche in ambiti di cui non mi sono occupato come ad esempio il piano operativo (nuovo nome dello strumento urbanistico), strumento essenziale e guida per la crescita del paese. Perciò mi candido a sindaco di Terranuova per portare “un altro punto di vista”, per guardare la Terranuova di oggi da un’altra prospettiva, quella migliore. Voglio dare spazio e voce anche a chi troppo spesso non è stato ascoltato, soprattutto i giovani, e per dare risposte a tanti meno giovani e anziani che da tempo aspettano”.
Secondo Di Ponte Terranuova è molto cambiata nel corso degli ultimi dieci anni ed ha ora bisogno di un nuovo percorso, completamente diverso e dunque alternativo dal progetto amministrativo lanciato e condiviso a partire dal 2014 dal PD. “Oggi occorre un nuovo patto con la città che abbia una prospettiva di altri 10 anni e che miri a rinnovare tramite la partecipazione, l’ascolto e le meritocrazia le idee – spiega il candidato – Ma queste sono figlie degli uomini, perciò occorre che nuovi circuiti vengano costruiti, che venga scardinata la chiusura e la cerchia dei pochi dirigenti del PD di Terranuova che ormai hanno costruito percorsi e dinamiche che hanno fatto il loro tempo. Oggi c’è bisogno di ripartire con umiltà dalle persone, stando tra le persone e facendo partecipare le persone. Costruire insieme il nostro comune, intercettando e ascoltando anche il dissenso: questo è un valore, perché anche ascoltando chi la pensa diversamente si può crescere e migliorare. Per questo affermo che la mia candidatura è plurima, una candidatura che vuole essere di sindaco di tutti, senza colore di partito, pronta ad ascoltare tutti e a rappresentare tutti. Il mio percorso politico si fonda su valori riformisti, ma un sindaco ricopre un ruolo amministrativo e non politico. Perciò faccio appello a tutti i cittadini, associazioni, movimenti e forze politiche volenterose e appassionate a costruire un’alternativa amministrativa a quella che oggi viene proposta dalla dirigenza del PD terranuovese. Un’alternativa civica capace di ascoltare gli esclusi e dare voce a chi non l’ha mai avuta. Un progetto per Terranuova capace di dare risposte ai bisogni reali di tutti i cittadini che chiedono lavoro, tasse giuste, servizi efficienti e un territorio vivo ed accogliente”.
I primi punti del programma elettorale presentati stamani da Di Ponte toccano diversi aspetti: “l’indizione di due referendum consultivi per decidere insieme su due questioni strategiche e determinanti per il nostro comune: l’impianto di discarica di Podere Rota e il comune unico con Loro Ciuffenna”; subito la realizzazione del piano operativo “che è il motore dello sviluppo per le imprese, gli investimenti e quindi far crescere i posti di lavoro. Ma allo stesso tempo strumento indispensabile per rispondere alle esigenze edilizie di tutti i cittadini e creare offerta abitativa”. Un progetto straordinario di riqualificazione di via Roma e Piazza della Repubblica “per rendere accogliente e moderno il nostro centro; capace di attrarre più flussi di persone in modo da sostenere anche le nostre attività commerciali”; 100mila euro a frazione nei prossimi 5 anni “e saranno i cittadini di ogni frazione a decidere che opere realizzare; sono la ricchezza del nostro territorio, del nostro comune dove risiede il 45% dei cittadini di Terranuova” e infine la riqualificazione della ex scuola materna di via Concini in struttura polivalente, “dove trasferire le sedi delle società partecipate dal comune e creare un efficiente ufficio unico comunale dove il cittadino potrà rivolgersi per tutto quello che riguarda i servizi pubblici (URP) senza dover saltare da un ufficio all’altro del Comune”.