I Cobas tornano a farsi sentire sull’ospedale Serristori di Figline. A seguito della determina presentata dal dipartimento dell’area tecnica dell’Asl Toscana Centro per l’aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico economica per la realizzazione della Casa e dell’Ospedale di Comunità, i sindacati di base evidenziano l’alta spesa di risorse pubbliche per le due strutture – quasi 6 milioni di euro complessivi – che però secondo i Cobas non va a rinforzare il presidio ospedaliero, destinandolo al contrario allo smantellamento.
“Il Dipartimento dell’Area Tecnica della USL Toscana Centro ha presentato, con determina 2137 del 25/09/23, l’aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico economica per la realizzazione della cosiddetta nuova Casa della Comunità e Ospedale di Comunità di Figline Incisa – scrivono i Cobas in una nota – Il carrozzone, pardon il ‘nuovo edificio’, verrà realizzato all’interno dell’area ospedaliera Serristori. La Casa della Comunità e l’Ospedale di Comunità sono stati autorizzati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 6 Salute – a sua volta recepito dalla stessa Regione Toscana con la delibera n.225 del 28/02/2022. Secondo i fautori dello smantellamento e/o continua demolizione del Serristori, il progetto dovrebbe garantire il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e di ciò che è rimasto – dopo le esternalizzazioni di gran parte delle specialistiche – delle sue strutture: quindi Giani e Mugnai mettono così fin non solo al Pronto Soccorso H24 dopo la ‘sola’ del cosiddetto Centro Medico Avanzato ma asfaltano l’ospedale Serristori e mettono la parola fine al presidio ospedaliero per acuti!”.
Senza troppi giri di parole i Cobas definiscono la questione “una vera ipocrisia politica e socialmente ingiusta”, riportando come “il costo complessivo per ciascuna opera ammonta, ad ora, a quasi 5 milioni e 900 mila euro così suddivisi: 3.215.074,00 euro per l’Ospedale di Comunità, 2.593.068,00 euro per la Casa di Comunità… alla faccia degli investimenti per riqualificare, mettere in sicurezza, rilanciare strutture sanitarie e specialistiche già esistenti al fine di garantire la presa in carico dei bisogni socio sanitari, invece di continuare a regalare soldi al privato e alle tantissime spa nate al fine di speculare sulla salute dei cittadini”. La nuova struttura sanitaria di superficie pari a 1880 mq, aggiungono i sindacati, “è costituita da un unico corpo di fabbrica – a forma di L – per le funzioni relative alla Casa di Comunità al piano terra e al 1° piano, mentre al 2 e ultimo piano si trovano gli spazi dell’Ospedale della Comunità, questa operazione si svilupperebbe su via Da Verrazzano, mentre per la determina per i lavori si dice che gli stessi si svilupperebbero all’interno dell’area ospedaliera esistente che è ubicata in piazza XXV aprile. L’astuta giustificazione inventata dai dirigenti aziendali starebbe nel garantire la tanto abusata integrazione tra nuovo edificio rispetto all’edificio adiacente ed esistente”.
“In nome della trasparenza e partecipazione dei cittadini, del ricco tessuto dell’associazionismo e delle parti sociali, i Cobas si domandano come mai l’operazione di smantellamento dell’ospedale Serristori è avvenuta nel silenzio più assordante e con modalità da consorteria di potere? – prosegue la nota – “Non è mai stato chiaro il motivo per il quale, al posto del pronto soccorso H24, è stato aperto in fretta e furia ed in pompa magna il Centro Medico Avanzato H12 a pagamento, come a tutt’oggi non è chiaro il motivo per il quale si investono circa 6 milioni di euro per realizzare un nuovo carrozzone come la casa di comunità e l’ospedale di comunità (che dovrebbe ospitare 20 posti letto di degenza): un vero copia e incolla di quello che già esiste all’interno del presidio ospedaliero Serristori”.
L’accusa da parte dei Cobas poi si concentra sulla spesa di quasi 6 milioni di euro, che a loro avviso invece che destinata alla Casa e all’Ospedale di Comunità sarebbero davvero serviti per un rilancio del presidio figlinese comprendente la riapertura H24 del Pronto Soccorso, il rafforzamento delle specialistiche ambulatoriali interne, “la pediatria aperta solo una volta alla settimana, la cardiologia in perenne affanno, l’urologia aperta solo due volte al mese e prima della dipartita dell’ex Direttore Generale Dr Morello da lui esternalizzata a Frate Sole SrL gestita da una multinazionale europea, laboratori analisi e radiologia quasi alla paralisi per le gravissime carenze di personale analoga condizione che vivono gli ambulatori specialistici per mancata sostituzione e assunzione di personale”.
“Come COBAS riteniamo grave il mancato coinvolgimento delle parti sociali e della RSU sull’intero iter decisionale che vorrebbe decretare lo smantellamento dell’Ospedale Serristori, condanniamo il comportamento omissivo dell’Azienda Sanitaria e della Conferenza dei Servizi nei confronti della popolazione e degli attori sociali che da anni difendono le sorti del presidio ospedaliero Serristori, contestiamo la creazione di un nuovo carrozzone e lo sperpero di denaro pubblico, contestiamo il blocco degli organici e le politiche di taglio alla spesa sanitaria. Rivendichiamo ad oltranza la difesa e il rilancio del presidio ospedaliero Serristori come ospedale per acuzie riferimento ai bisogni di salute e al persistere delle lunghe liste di attesa della popolazione del Valdarno Fiorentino, che non trovano risposta all’Ospedale della Gruccia (anch’esso intasato e in crisi di personale) così come quello dell’OSMA (Ponte a Niccheri). Chiediamo l’immediata apertura di un tavolo di confronto e l’immediata ripresa di una forte mobilitazione a difesa della sanità pubblica, dell’Ospedale Serristori, del Distretto, dei servizi territoriali e dell’assistenza domiciliare”.