Un’ora di sciopero questa mattina per i lavoratori dell’azienda Opificio Tecnologico di Terranuova Bracciolini. I dipendenti dello stabilimento si sono nuovamente fermati – si tratta della terza volta in poco più di un mese – per tenere accesi i riflettori sulla loro situazione, segnata da criticità sia sul piano del pagamento degli stipendi che quello della produttitività.
In ballo ci sono gli stipendi di luglio e agosto, come evidenziato dai rappresentanti sindacali e delle Rsu stamani di fronte ai cancelli: al momento la proprietà ha provveduto a saldare solamente il 60% della mensilità di luglio, avvisando i dipendenti che il rimanente 40% e un acconto sullo stipendio di agosto verranno stanziati forse entro ottobre, senza però fornire ulteriori chiarimenti in merito. “Tutto questo fa aumentare la nostra preoccupazione per ciò che riguarda il mese corrente e quelli a venire, in quanto non vorremo che diventasse la prassi causando così forti disagi alle maestranze” hanno spiegato Gianni Rialti (Fiom Cgil) e Gino Turrini (Uilm).
L’altro aspetto che più preoccupa infatti i sindacati e i dipendenti è la mancanza di un confronto diretto e chiarificatore con la proprietà: pur avendo avanzato la richiesta di un incontro, questa ancora non è stata accolta. “Siamo fortemente preoccupati dall’attuale situazione e, al tempo stesso, come più volte ribadito, rimaniamo a disposizione per affrontare le varie criticità del caso e per individuare possibili soluzioni con l’obiettivo di tutelare e mantenere la piena occupazione e la necessaria produzione”.
“Siamo presenti qui stamani per sostenere le istanze di chiarezza che stanno portando avanti i dipendenti dato che ancora manca il 40% dello stipendio di luglio e l’intero di agosto – ha dichiarato il sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni – È stato richiesto un incontro dalle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, ma non è ancora stato fissato. L’impresa può anche vivere dei momenti di difficoltà, ma un conto è affrontarli insieme nella doverosa chiarezza e un altro è tenere questo tipo di atteggiamento. Credo sia opportuno anche riaprire un tavolo in Regione, in modo tale che questo incontro avvenga e si possano avere risposte sulle strategie future”.