La mortadella non verrà più prodotta a Reggello, ma i posti di lavoro non verranno toccati e lo stabilimento di Leccio sarà al centro di un piano di produzione con investimenti fino al 2025. È questo l’esito del tavolo sulla vertenza GranTerre convocato dalla Regione Toscana questa mattina all’interno dello stabilimento di Leccio, nel Comune di Reggello. Presenti all’incontro l’amministrazione comunale di Reggello con il sindaco Piero Giunti e l’assessore Adele Bartolini, i rappresentanti dell’azienda, i sindacati e le rsu dei lavoratori.
Un confronto dall’esito positivo secondo tutte le parti, nel corso del quale sono stati fatti chiarimenti su quello che sarà il futuro prossimo dello stabilimento e della sua produzione. Tre le parole d’ordine dell’azienda: aumentare capacita produttiva, efficienza e competitività degli stabilimenti del gruppo e valorizzare le specificità del territorio. La produzione della mortadella verrà trasferita in Emilia Romagna, ma questo come ribadito dai vertici dell’azienda non determinerà una riduzione dei volumi produttivi, ma anzi nel prossimo triennio l’attuale organico di 174 dipendenti non subirà alcuna diminuzione e proseguiranno le stabilizzazioni interne. Anche rispetto alla scadenza del contratto di locazione dell’immobile, al dicembre 2024, sono venuti segnali rassicuranti dal management: sono in corso e quasi in dirittura d’arrivo le trattative per un possibile rinnovo per gli anni a venire.
“Un incontro positivo – ha commentato Fabiani – che ha consentito a lavoratori e rappresentanti sindacali, ma anche a noi delle istituzioni, di chiarirci. L’azienda ha presentato un piano industriale che, anche per richiesta esplicita di Regione Toscana, parla di investimenti fino al 2025, un segno dell’impegno da parte dell’azienda a restare radicata nel territorio. In secondo luogo, la scelta di concentrare la produzione di mortadella in Emilia Romagna fa parte di un processo di riorganizzazione aziendale che non avrà impatti negativi sull’occupazione a Reggello: su questo c’è un impegno scritto sulla pietra. Non ci saranno esuberi né necessità di ammortizzatori sociali. L’azienda ha garantito che la forza lavoro rimarrà quella, anzi eventualmente di ulteriori assunzioni. Infine, un terzo elemento positivo riguarda il rapporto fra azienda e le rappresentanze dei lavoratori si era un po’ indebolito: noi abbiamo chiesto che nel nuovo piano industriale ci sia un osservatorio, un momento di confronto costante fra sindacati e impresa, per prevenire criticità e cogliere le opportunità”.
“Siamo soddisfatti e ringraziamo la Regione, che ha avviato un percorso che ha permesso di chiarire elementi importanti su questa vicenda – il commento del sindaco di Reggello, Piero Giunti – Oggi abbiamo appreso la volontà chiara dell’azienda a rimanere e investire in questo stabilimento: come amministrazione comunale siamo rassicurati, perché questo per noi è un presidio importante, storico, legato al territorio; inoltre, è arrivata anche la risposta sull’attenzione all’occupazione, che era l’altro elemento di ovvia preoccupazione. Positivo infine anche l’impegno sull’osservatorio, che funzioni quindi da punto di confronto fra azienda e lavoratori, con il comune coinvolto per la verifica di quanto è stato detto”.
“Siamo soddisfatti rispetto agli incontri precedenti – le parole di Alessandro Romanelli, rappresentante di Flai Cgil – Abbiamo visto aperture importanti da parte dell’azienda, alcuni chiarimenti, e sottoporremo tutto questo alla prossima assemblea con i lavoratori. La nostra azione ci ha permesso di ottenere queste risposte, che invece negli incontri passati non erano arrivati. Abbiamo visto un cambiamento da parte dell’azienda, e ci sembra giusto che anche da parte dei lavoratori e dei sindacati ci sia un cambiamento in questo senso”.