Un “salvagente” per l’ospedale del Valdarno. È pronta la soluzione per difendere dalle piene dell’Arno il Santa Maria alla Gruccia e la campagna circostante. Il progetto esecutivo dei lavori sul borro del Quercio, corso d’acqua che nasce sui rilievi collinari a confine tra i territori di San Giovanni e Montevarchi, è pronto ed il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha presentato e condiviso il quadro degli interventi con l’amministrazione comunale di San Giovanni Valdarno. Sono in corso le procedure necessarie per l’apertura del cantiere, previsto per la fine dell’estate l’avvio dei lavori.
Il finanziamento per l’opera è già stato stanziato dalla Regione Toscana (Ordinanza del Commissario Delegato n. 79 del 2021, con cui vengono affrontate e risolte alcune criticità idrauliche, emerse con evidenza in seguito agli intensi eventi meteorologici, che hanno colpito la Toscana e il Valdarno, il 3 novembre 2019) e vede una dotazione di 300mila euro. Una cifra significativa ma non sufficiente per affrontare e risolvere tutte le problematiche del corso d’acqua che scorre a valle della linea ferroviaria ed è arginato fino alla confluenza in Arno. Per questo, prima di intervenire, si è resa necessaria una approfondita analisi della situazione e la valutazione di diverse ipotesi progettuali. Alla fine, la decisione ritenuta più efficace è stata la realizzazione di un nuovo manufatto di immissione, in corrispondenza dell’ingresso nel borro del Quercio del corso d’acqua proveniente dalla zona dell’ospedale denominato, nell’ambito della bonifica Leopoldina, Fosso Reale.
“Il manufatto di immissione, in corrispondenza del punto in cui il Fosso Reale drena le acque da tutta la zona valliva circostante, non riesce più a svolgere la sua funzione. Ripristinarne la piena funzionalità servirà ad evitare che le piene in Arno causino un rigurgito nel Borro verso la zona dell’ospedale, mitigando il rischio di allagamento del parcheggio circostante”, ha commentato il Direttore Generale Francesco Lisi.
“Fermo restando il fatto che l’area necessita di una soluzione complessiva che dovrà comprendere anche il rifacimento arginale, abbiamo condiviso con il comune la volontà di utilizzare le risorse disponibili per sistemare la criticità più importante. Studi tecnici alla mano, ci hanno confermato che investire il finanziamento per sistemare solo una porzione dell’argine del Borro avrebbe prodotto risultati meno apprezzabili”, ha spiegato la Presidente Serena Stefani.
“Abbiamo cominciato a lavorare sul rischio idraulico fin dal nostro insediamento allo scopo di mettere in sicurezza il territorio ma anche per potenziare la capacità di sviluppo e di crescita, in termini urbanistici, del nostro Comune – ha dichiarato Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno – Poiché intervenire sul reticolo idrografico è molto costoso, abbiamo puntato sin da subito sulle progettazioni con cui, poi, reperire finanziamenti regionali e statali, in una collaborazione stretta con la Regione Toscana, il Consorzio di Bonifica e l’autorità di bacino. I risultati, in tre anni, non sono stati pochi. All’intervento principale sull’Arno, con la realizzazione della massicciata spondale nel tratto compreso tra Ponte Ipazia e Ponte Pertini, sono seguiti l’intervento di contenimento della frana spondale nel tratto di Arno davanti allo Stadio, la progettazione per un intervento analogo tra Ponte Ipazia e la IVV, i contributi per la progettazione su Borro al Quercio dal Dods 2022, i finanziamenti della Protezione Civile Regionale per i lavori che vedono sempre il Consorzio di Bonifica come ente attuatore. Proprio per quanto concerne questo ultimo intervento il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno ha ultimato la progettazione esecutiva ed entro l’estate si aprirà un nuovo cantiere su Borro al Quercio per un importo pari a 300 mila euro, che renderà le aree limitrofe più sicure da forti piogge ed esondazioni. Come Amministrazione comunale stiamo completando, dal canto nostro, le progettazioni sul Borro a Quercio nel suo complesso, sul Vacchereccia, sul tratto dell’Arno compreso tra Ponte Ipazia e l’IVV e nei prossimi giorni cercheremo di avere dalla Regione Toscana il supporto economico-finanziario necessario perché questi interventi si realizzino concretamente. Lavorare sul rischio idraulico e sulla messa in sicurezza idraulica del territorio è importante per una amministrazione comunale perché significa investire sul futuro, ma non è pensabile di realizzare gli interventi, molto onerosi, con il solo bilancio dell’Ente. Da qui la necessità che la Regione Toscana e il Governo supportino gli enti locali. Ringrazio il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno, il presidente, Serena Stefani, il direttore, Francesco Lisi, tutto lo staff di progettazione per l’efficace e produttiva collaborazione che hanno con il Comune di San Giovanni Valdarno”, ha concluso il sindaco Vadi.
Una volta sciolto il dubbio sul piano tecnico, il progetto è stato definito a tempo di record. Adesso è in attesa dell’autorizzazione idraulica e dell’esecuzione delle procedure necessarie per consentire l’intervento che dovrebbe iniziare a prendere forma a fine estate.