Uno vendeva i biglietti per il concerto di Ultimo, l’altro un’assicurazione Rc. In entrambi i casi si è trattato di due truffe via web, le cosiddette e-frauds, per cui i carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno hanno individuato e deferito in stato di libertà due pregiudicati, autori dei raggiri. Procedendo con ordine, il primo episodio ha visto coinvolta una madre di Montevarchi che su Facebook aveva postato l’appello per l’acquisto di due biglietti per il concerto di Ultimo, il famosissimo artista romano idolo dei suoi figli.
A rispondere alla sua richiesta ci ha pensato un uomo, il truffatore appunto, che aveva paventato la possibilità di due tagliandi dicendo di essere disposto a cederli in quanto per un imprevisto dell’ultimo momento non avrebbe potuto recarsi al concerto. Contenta per l’opportunità, la donna ha così effettuato il pagamento di 200 euro in suo favore, immaginando già la felicità dei suoi figli quando i biglietti sarebbero arrivati a casa. Passano le settimane, ma dei ticket però non vi è ancora traccia. La donna cerca così di mettersi in contatto con il venditore, anch’esso però sparito nel nulla. Capito di essere stata raggirata, la vittima segnala l’episodio ai carabinieri che, attraverso una serie di accurati accertamenti telematici e bancari, riescono a risalire all’identità del truffatore: un uomo originario della provincia di Napoli, denunciato poi in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo per truffa.
Il secondo caso ha visto invece come malcapitato protagonista un uomo originario della frazione di Ambra, convinto di aver stipulato una vantaggiosa polizza assicurativa per la propria auto rivelatasi poi falsa. L’uomo infatti aveva trovato su una piattaforma di vendite online l’annuncio per la vendita di un contratto assicurativo ad un prezzo particolarmente vantaggioso. In realtà, come poi scoperto dai carabinieri della stazione di Levane, si tratta di un vero e proprio raggiro messo in atto da un truffatore anch’esso originario della provincia di Napoli, reo di aver messo in commercio un prodotto assicurativo contraffatto riproducendo marchio e logo di una notissima compagnia.
Una truffa che alla vittima è costata circa 400 euro, cioè l’importo richiesto a titolo di saldo del premio assicurativo. Al malcapitato è stato così consegnato a casa un tagliando contraffatto, in tutto e per tutto uguale a quello originale. Una copia identica, tanto che la persona raggirata per mesi ha tranquillamente viaggiato con le proprie vetture, salvo poi scoprire il reale stato della situazione al primo controllo alla circolazione da parte dei militari dell’Arma. Resosi conto del raggiro, l’uomo si è così rivolto ai carabinieri che partendo dalle informazioni fornite dalla stessa vittima sono riusciti a ricostruire il circuito truffaldino. Gli accertamenti hanno poi portato a identificare il pregiudicato, deferito in stato di libertà per truffa alla Procura di Arezzo.