Palomar, è questo il nome che l’amministrazione comunale ha scelto per la sua nuova Casa della Cultura. Una scelta dai molti significati, che fa riferimento da una parte alle iniziali con cui da sempre è conosciuto lo storico palazzo in piazza della Libertà – Palazzo Marconi, appunto, in passato ex casa del popolo ed ex casa del fascio sangiovannese – dall’altra il titolo di uno dei romanzi più celebri di Italo Calvino.
La riqualificata sede della Casa della Cultura, la cui inaugurazione è prevista per il 19 di giugno, ospiterà nei suoi locali anche la biblioteca comunale Masaccio all’interno della quale i cittadini potranno beneficiare di diversi servizi come il prestito librario, la consultazione e lo studio con postazioni a sedere, accoglienza, informazione e reference, biblioteca ragazzi, access point per la fruizione gratuita della rete e della connessione con postazioni dedicate. Ma Palomar sarà anche un luogo per attività culturali di varia natura, uno spazio libero, di confronto e di costruzione del sapere. I servizi e le funzioni della Casa della cultura, una volta terminata l’emergenza sanitaria e con il ritorno delle attività a pieno regime, saranno ulteriormente implementati.
“Quando ci siamo confrontati per individuare il nome per la Casa della Cultura di San Giovanni Valdarno, sono state numerose le proposte e le idee emerse”, ha dichiarato il sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi. “Volevamo che il nome di questo nuovo spazio pubblico avesse un legame con la storia della città e che rinviasse immediatamente ad luogo di saperi e conoscenza. Palomar è apparso subito il nome adeguato perché risponde a questo duplice obiettivo: da una parte è un acronimo di Palazzo Marconi, che è il nome storico del palazzo e dall’altro rinvia all’omonima opera di Italo Calvino, edita nel 1983. Il titolo del libro è ispirato all’osservatorio astronomico di Monte Palomar, negli Stati Uniti, dove è collocato il famoso telescopio Hale. Il protagonista, il signor Palomar – spiega il primo cittadino – che attraverso l’osservazione vorrebbe dare alla realtà e ai multiformi aspetti dell’universo una lettura e una sistemazione razionale, rappresenta il bisogno innato nell’uomo di conoscenza, ma anche i limiti e la provvisoria precarietà della conoscenza umana, alla cui categorizzazione la realtà sfugge e si sottrae. La nostra Casa della Cultura sarà luogo di conoscenza, esperienza, socialità, accoglierà la nuova sede dalla biblioteca Masaccio, ma non sarà soltanto una biblioteca, sarà uno spazio culturale di costruzione dei saperi e di identità dell’intera comunità”, ha concluso il sindaco.
Palomar è un termine polisemantico che intreccia il riferimento al nome del palazzo, il titolo di un’opera di uno degli scrittori italiani più celebri e rappresentativi e l’osservatorio astronomico fra i più importanti al mondo situato nella Contea di San Diego in California. Osservare, esaminare, approfondire, allargare lo sguardo, sentirsi – attraverso la condivisione della cultura – parte di qualcosa di più ampio, oltre l’individualità: Palomar vuole essere una finestra aperta sul mondo, tra studio, confronto, intreccio di conoscenze e risorse, crescita.
Palomar, infine, è anche il nome di un famoso nodo marinaro, considerato il più resistente per legare gli ami ad occhiello: la Casa della cultura vuole stabilire un legame forte e duraturo con la comunità, identificandosi come luogo di unione e di aggregazione. Durante la giornata di inaugurazione di sabato 19 giugno, si potrà accedere alla Casa della cultura con visite animate. Dati gli ingressi contingentati, nel rispetto delle normative anti contagio, è consigliata la prenotazione per email a cultura@comunesgv.it o per telefono al numero 0559126209, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14.