Si è tenuto questa mattina al centro Il Giardino di Figline l’incontro a tema Bekaert convocato dal presidente della Regione Eugenio Giani per discutere del ricollocamento degli oltre 110 lavoratori licenziati dall’azienda. Un confronto ampio quello avvenuto alla presenza dei sindaci del Valdarno fiorentino e aretino, associazioni di categoria e sigle sindacali che di fatto ha portato alla formalizzazione di un protocollo d’intesa tra le parti.
Ricollocamento dei lavoratori, reindustrializzazione e recupero del sito e analisi della situazione socio economica del territorio sono i punti principali su cui verte il documento, che di fatto attiva una cabina di regia, monitorata dalla Regione stessa, che lavorerà e coordinerà le parti sul tema dell’occupazione. “Al centro di questa intesa – ha dichiarato Giani – poniamo una cabina di regia che, partendo dalla situazione Bekaert e dai suoi 113 lavoratori, possa mettere in circolo tutte le idee e gli stimoli per individuare prima di tutto dove possano essere ricollocati e in secondo luogo capire in quali settori ci sono occasioni di lavoro”. “Naturalmente – ha aggiunto il presidente – questo mette in campo tutti gli strumenti che le trattative sindacali finora hanno offerto: da un lato la Regione può offrire con il proprio bilancio a ogni datore di lavoro che prende un operaio Bekaert un bonus di 8mila euro una tantum, ricordando che fino a luglio ci sono i 10mila euro che l’azienda stanzia per ogni lavoratore che viene preso oltre ai voucher per sostenere lo spostamento di chi si reca sul nuovo posto di lavoro”.
“La partita non è chiusa noi non molliamo di un millimetro sulla reindustrializzazione del sito. Da questo punto di vista non siamo stati a guardare: abbiamo messo in campo un’idea che lega Figline e Piombino nella filiera dell’acciao in Toscana – ha dichiarato il consigliere del presidente per le crisi del lavoro, Valerio Fabiani – Si tratta di difendere, innovandola, un pezzo fondamentale dell’industria di base italiana”. “La priorità è mettere in sicurezza questi lavoratori – continua Fabiani -; domanda ed offerta di lavoro non si incontrano facilmente e l’obiettivo è lavorare su questo disallineamento. L’iniziativa che lanciamo oggi incrocia domanda e offerta sul territorio e se funzionerà brevetteremo, per così dire, un modello da esportare in altre aree della regione”.
La sindaca Giulia Mugnai dichiara: “Per tutti noi e per Figline e Incisa Valdarno in particolare, accanto al tema dell’occupazione dei lavoratori è importante un ulteriore aspetto: reindustrializzare il sito produttivo, che rischia di rimanere vuoto e abbandonato. L’individuazione di una soluzione reale e concreta per i 58mila metri quadri di stabilimento ex Bekaert è cruciale dal punto di vista ambientale e urbanistico, per evitare di ritrovarsi a fronteggiare situazioni di mancato decoro e sicurezza in pieno centro cittadino”. “Abbiamo chiesto alla Regione di farsi promotrice di uno studio approfondito del territorio, che possa far emergere sia i vantaggi competitivi che lo caratterizzano sia le sue fragilità (tra cui infrastrutture, sicurezza idraulica e mobilità, da potenziare), nell’ottica di renderlo più attrattivo per ulteriori e futuri investimenti privati. Questo lavoro, inoltre, fungerà da base per una ricognizione delle attività produttive in espansione e potenzialmente interessate, quindi, ad assumere”.
Riguardo il progetto di inserimento dello stabilimento valdarnese all’interno della filiera dell’acciaio di Piombino, Giani ha specificato che si tratta «di un ragionamento di medio periodo. Il Governo deve puntare su Piombino come fatto per l’Ilva e su questo progetto andrò fino in fondo. Il protocollo d’intesa e la cabina di regia indicano quello che può essere fatto subito nelle prossime settimane».
Tra le proposte avanzate durante il confronto c’è stata anche quella del sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni legata all’arrivo delle terre dei lavori Tav, un’ipotesi apprezzata anche dal presidente Giani. “Enel Produzione nei prossimi mesi darà il via a un grande lavoro di riqualificazione ambientale dell’area delle ex miniere, per i quali in parte dovrà affidarsi a delle ditte esterne – ha spiegato il primo cittadino – Potremmo quindi aprire un dialogo con l’azienda e chiedere di inserire fin da subito questi lavoratori che hanno perso il loro posto”.