Goodbye, Erasmus. Con l’uscita dall’Unione Europea il Regno Unito abbandona anche il progetto di mobilità studentesca che dal 1987 ha permesso a tantissimi ragazzi di arricchire il proprio curriculum universitario con un’esperienza di studio all’estero. Sabrina Cappelli ha 21 anni ed è al terzo anno della facoltà di Lingue Moderne all’Università di Firenze. Figlinese, dallo scorso 23 settembre è in Galles, a Cardiff, in Erasmus. Una tra le ultime studentesse che avrà la possibilità di farlo. “Credo che rappresenti un’esperienza di crescita e di messa alla prova personale – racconta – Per molti studenti è la prima volta che si trovano a vivere da soli e comunque a confrontarsi con la realtà di un Paese estero. Per quanto mi riguarda è stata una cosa un po’ particolare in quanto ho deciso di andare in Erasmus durante il periodo della pandemia, ma sono molto contenta di averlo fatto”.
Quello vissuto finora da Sabrina è infatti un Erasmus diverso rispetto a quello che conosciamo: lezioni online e pochissime interazioni sociali di persona se non con i propri coinquilini, considerati a tutti gli effetti dei congiunti, con cui condivide un alloggio assegnato loro dall’università. Il coronavirus ha lasciato ovviamente il suo segno, ma non per questo non si tratta di un’esperienza di cui fare tesoro. “C’è stato un cambio nella vita studentesca, sia a livello accademico che sociale. Le mie lezioni sono tutte online e non c’è la possibilità di fare incontri, corsi in presenza se non per alcuni studenti o partecipare alle semplici feste tra universitari. Questo però ci ha permesso di legare di più tra noi coinquilini, un bello scambio”.
L’umore in Galles, come del resto in Italia, non è certo dei migliori: l’emergenza sanitaria ha portato un diffuso malcontento che si percepisce chiaramente. L’unica soluzione secondo Sabrina è provare a non pensarci, concentrandosi su quello che c’è da fare: “È un approccio che hanno adottato in molti, cerchiamo di vivere il più possibile in modo normale mantenendo le distanze, indossando la mascherina e rispettando le norme – racconta – In famiglia ovviamente vogliono che torni, ma perché mi vogliono nuovamente vicina. In realtà sono contenti perché sanno che sono tranquilla e che sto facendo un’esperienza che volevo fare, quindi la vivono bene”.
Il rientro in Italia è previsto a inizio febbraio, dopodiché c’è da pensare alla laurea prevista nella seconda metà del 2021. Dell’ Erasmus a Sabrina rimarrà di certo un bel ricordo e un pensiero va ai suoi colleghi che un domani vorranno provare l’esperienza di studiare nel Regno Unito. “Boris Johnson ha annunciato la creazione di un nuovo programma che verrà chiamato Alan Turing; probabilmente una delle problematiche da affrontare riguarderà i costi per gli studenti stranieri che potrebbero rilevarsi poco accessibili – spiega – L’ Erasmus l’avrei consigliato a chiunque abbia interesse a studiare all’estero o a iscriversi a una facoltà di lingue, io stessa l’avrei voluto ripetere in una futura magistrale. Per questo mi definirei fortunata ad essere una delle ultime studentesse ad aver viaggiato con questo programma, è stato un privilegio fare questo tipo di esperienza”.