Dopo oltre due anni di attesa, sono giunti a termine i lavori di recupero della chiesa di Santa Maria a Faella, nel Comune di Castelfranco Piandiscò. Finalmente, come dice un vecchio proverbio francese, ‘la chiesa torna al centro del villaggio’ dopo un lungo intervento che ha riportato la struttura al suo antico splendore, pieno di storia, a cui la comunità faellese e le aziende del territorio hanno dato direttamente il proprio contributo e impegno per restaurarla.
Le prime notizie ufficiali della chiesa di Santa Maria risalgono addirittura al 1260 e si trovano nel libro di Montaperti, documento ufficiale che testimonia (sponda fiorentina) l’allora guerra tra i guelfi di Firenze e i ghibellini di Siena. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diverse modifiche, dettate dallo stile e dalle necessità di ogni epoca, con una radicale ristrutturazione nel Settecento. I lavori appena conclusi, curati dagli architetti Fiorella Ferrante, Stefania Galanti e dalla restauratrice Arianna Barchielli, riprendono quello stile tardo settecentesco, periodo a cui risale l’affresco riaffiorato in corso d’opera lungo la navata centrale raffigurante l’ascensione della Madonna con gli angeli.
“I lavori sono iniziati nel luglio del 2018, ma il progetto è partito prima sotto l’iniziativa del mio predecessore don Carlo Brogi – spiega don Daniel Jankowski, parrocco di Faella – Gli interventi hanno riguardato le pareti, l’installazione di un nuovo impianto di riscaldamento posto sotto il pavimento, anch’esso rinnovato con un motivo a scacchiera in marmo bardiglio, una nuova illuminazione oltre al restauro delle cappelle di San Vitalissimo, patrono del paese, e del Santissimo Sacramento oltre che di diversi altri elementi”. Per coprire gran parte delle spese è stato utilizzato il contributo arrivato dalla Cei, ma don Daniel ribadisce il grande affetto che tutta la popolazione ha mostrato nel recuperare la chiesa. “Ci tengo a sottolineare la generosità della comunità e delle ditte della zona con le donazioni ricevute, oltre al tempo che hanno messo a disposizione – aggiunge don Daniel – Il restauro era una necessità, la chiesa versava in condizioni fatiscenti mentre ora torna ad essere nuovamente accogliente”.
Un momento importante per la popolazione di Faella, ma non solo, come dimostra la donazione di una statua in legno di una Madonna da parte della Collegiata di Montevarchi, posta dietro l’altare, e una scultura in pietra calcarea arrivata da Fiesole e posizionata in un’antica nicchia decorata riscoperta durante i lavori. A questi si aggiungono altri elementi di valore artistico, come i quadri rappresentanti Giovanni Battista (donato da Valerio Donati) e la Madonna Bambina (un soggetto molto raro) o il crocifisso risalente alla metà del ‘500.
Per domani pomeriggio è fissata l’inaugurazione con la messa alle 18 presieduta dal vescovo di Fiesole, Mario Meini. La cerimonia sarà officiata seguendo tutte le norme di sicurezza e di distanziamento previste, quindi a numero ridotto. Per consentire a tutti i cittadini di vedere il restyling della chiesa e soprattutto ripercorre i lavori effettuati, lunedì sera andrà in onda (TV1 ore 21:30) il documentario realizzato da Arianna Bigazzi, in collaborazione con gli operatori di TV Arezzo.
“La richiesta per questo documentario mi è arrivata da don Daniel e l’ho fatto volentieri, sono sempre stata d’accordo di far vedere tutto il lavoro fatto da queste persone – commenta Arianna – Questa chiesa non è solo una scultura in pietra, ma è anche fatta da gente che con la loro dedizione e amore sono state in grado di realizzare qualcosa di meraviglioso in quanto la chiesa è vicina da sempre alla comunità di Faella”.